DAI SOGNI ALLA REALTÀ
Anche ieri (accade spesso) ho incassato commenti del tipo: 'Sierra, sei un sognatore, le tue sono solo utopie, esercizi di retorica!'
È vero, mi piace sognare. E credo che non si debba mai smettere di farlo.
L'importante è utilizzare i sogni come fabbrica di idee.
Nel senso che dai sogni dobbiamo prendere idee da realizzare nella vita reale, una volta svegli.
Nel sogno accade che una sera, mentre sei in poltrona davanti al camino, leggendo un buon libro, suona il campanello, vai ad aprire, e ti trovi davanti la donna dei tuoi sogni che ti sorride, con una bottiglia di champagne in una mano e due flûte nell'altra.
L'importante è, nella realtà, non stare ad aspettare che, come nel sogno, suoni il campanello.
Ovvio che, se non l'hai invitata, la donna dei tuoi sogni non suonerà mai alla tua porta, e tu passerai la serata da solo.
Di più. Se vuoi aumentare le tue probabilità, non aspettare che sia lei a venire. Munisciti di una bottiglia di gran cuvèe brut, due flûte, e vai tu a suonare il suo campanello.
Pertanto, accetto la definizione di sognatore solo nell'accezione migliore del termine (visionario) e non in quella peggiore (illuso).
Buon fine settimana.
A chi tocca: andate a votare, domani e lunedì!
Buon voto!
