Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2024

RAI MELONI AL SALVATAGGIO DEL FATTO?

Immagine
  SEIF-Società Editoriale Il Fatto spa , con i conti 2023 in perdita di oltre due milioni di euro, ed il giudizio finale della KPMG (la società di revisione incaricata) che recita: " incertezza significativa sulla continuità aziendale ”, rischia di dover portare i libri in tribunale. Senonchè . . . chi compare all'orizzonte, salvatrice, perché forse acquirente del format di Loft tv , la piattaforma multimediale e tv del Fatto? Ma è semplice, la Rai. La Rai Meloniana. Che cosa è un format? Un format è lo schema di una trasmissione che esiste e funziona, che ha telespettatori, o, se va solo su Internet, che ha abbonati paganti. Insomma un format ha valore se è dimostrabile che chi lo compera, rifacendosi a quello schema, potrebbe far soldi. E . . . Loft tv, che è solo in Internet, ha abbonati paganti? Ha inserzionisti? Sta facendo soldi?  Pochi. Ancora meno. No. Ma idea e schema della trasmissione sono così geniali e così magistralmente realizzati che, una volta in mano

ANCORA CREDETE ALLE GUERRE DI RELIGIONE!

Immagine
  Perché sento ancora parlare contro gli islamici, e contro gli ebrei? Pacifista e antimperialista da sempre, protestavo contro gli Stati Uniti d'America, ma non ho mai avuto niente da dire contro i protestanti. Non capite che così fate il gioco dei terroristi, che altro non sono se non criminali che fanno tutto quello che fanno solo ed esclusivamente per denaro? Perché c'è l'avete con gli ebrei, e non con l'estrema destra israeliana di Netanyahu, che governa Israele da oltre vent'anni? Se continuate a parlare di religione fate il gioco dei capi dei regimi e dei terroristi. Nobilitate, in qualche modo, azioni criminali di mercenari al soldo di spietati sedicenti politici arabi del mondo del petrolio, o africani del mondo dei diamanti e delle terre rare, e così via. Vanno sputtanati, tutti. Da Yaya Sinwar, il capo di Hamàs, all'Ayatollāh dell'Iran Khamenei, a tutti gli altri capi del terrorismo internazionale, gente che non ha niente a che fare co

LA SPESA MILITARE ED IL RELATIVO IMPATTO SULL'ECONOMIA ITALIANA. TRE CONSIDERAZIONI.

Immagine
  Il recente rapporto Arming Europe segnala le conseguenze dell'escalation della spesa militare italiana sulla nostra economia generale. Un esame delle modalità di acquisto (dove e da chi acquistiamo) evidenzia anch'esso che vanno apportate opportune modifiche. In ultimo, ma non certo in ordine di importanza, l'analisi dei numeri di un'ipotesi di realizzazione di una Forza Armata Europea ne suggeriscono l'adozione, sia dal punto di vista economico che di risultato, quanto più rapidamente possibile. 1. La spesa militare italiana aumenta in un contesto di guerre, crescenti tensioni e insicurezza. Nonostante le difficoltà delle finanze pubbliche, la spesa militare è cresciuta con un ritmo senza precedenti, in Italia, riducendo ulteriormente le risorse per la spesa sociale e ambientale. In particolare, colpisce l’aumento della spesa per le armi, la cui quota è raddoppiata rispetto alla spesa per il personale e per l’esercizio in tutti i Paesi UE nell’ultimo decennio. Il

SCENEGGIATE ROMANE

Immagine
  Rispondo ai non pochi messaggi, da WA ed e-mail, di liberi professionisti, sul post, da me condiviso ieri su FB, di Luigi Marattin ( qui ). Tutti tipo: "Vero. L'associazione professionale è una grana infinita.   Ci sono passato". Insomma, ciò che sentivamo dichiarare da anni da medici, avvocati, e professionisti in genere. Più di due anni fa il buon Luigi Marattin, uno dei riferimenti apicali di Italia viva, si mise a studiare il problema; parlò con molti professionisti e con le associazioni di categoria, e scrisse una Proposta di legge, che presentò (vedi immagine), il 13 ottobre 2022. Nonostante decine di solleciti, non è mai riuscito ad ottenere che la discussione fosse calendarizzata. Adesso, nel Consiglio dei ministri n° 79, sull'argomento, il Governo ha approvato il DL politiche di coesione e Dlgs revisione IRPEF e IRES . Un DL che ha copiato, pari pari, la proposta di legge di Marattin. Il governo se l'è intestata, ha presentato un Decreto Legge

QUANDO LAVORO E LOTTE FACEVAN DI SE' FESTA E BELLEZZA

  Coppola Rossa. Grande! Questo pezzo, ed altre cose di Coppola Rossa, in Facebook,  qui quando lavoro e lotte facevan di sè festa e bellezza , e lungo il Rettifilo la fiumara fin dentro la piazza esibiva di sè orgoglio e gioia , e tra le folle sfilavano i canti e le bandiere, le facce dure e le camicie buone .   il pugno chiuso e le bandiere al vento, l aria eccitata intorno pel frastuono, e farsi piccoli davanti alle migliaia, passa l Irpinia e il Sannio, la Terra di Lavoro ed il Cilento, passan le genti dei vicoli e dei monti, passavano i gruppi, e i gridi, e gli striscioni, e i balli ...   facce di plebi e cuori d operai, il mento alzato e senza scorno in faccia passavano, e i nomi erano echi di battaglie, di scontri duri e di contratti vinti, di chi vince per sè, e anche per gli altri, ed anche per quelli che verranno dopo ...   passa Bagnoli, gli occhi che fissan dai forni la lastra incandescente, e poi le donne dell Agro Nocerino, dalle mani spellate, giorni e notti

PRIMO MAGGIO DUEMILAVENTIQUATTRO

Immagine
Quando uno ha vissuto, come me, ormai quasi tre quarti di secolo, e relative feste del Lavoro, ha poco da dire che suoni nuovo, attuale, di tendenza. Ha, semmai, tanto da raccontare. Giornate di Primo Maggio pregne di spirito di lotta, inebriate ed inebrianti di emozioni, di rabbia, di sconfitte e di vittorie, di suoni, di canti, di tamburi, di striscioni, di grida, di slogan, di concertoni a San Giovanni, maratone di musica e di parole, di amiche ed amici di ogni parte d'Italia -ma non solo- che rincontravi in quell'occasione, con relativi e reciproci aggiornamenti, dall'anno precedente, su lavoro, famiglie, figli, e politica della tua città; il tutto condito con panini con porchetta, bicchieri di vino e politica ; e, la sera, amatriciane, carbonare, arrabbiate, vino, ed ancora politica . Pezzi di vita. Una vita che cambiava, di anno in anno. Così come cambiava il lavoro. Caspita, se è cambiato! Dalle 48 ore la settimana alle 44, al 'un sabato sì e uno no'