DI IMMIGRAZIONE E DI CAVALLI DI RITORNO - 2 di 2

IMMIGRAZIONE (COSTI E BENEFICI), MORALE, FUTURO E PRESENTE.

Immigrazione (costi e benefici)





INPS - Osservatorio sugli stranieri (rapporto di Novembre 2022).

Nell’anno 2021 il numero di stranieri rilevati da Inps è pari a 3.912.814, di cui:

3.407.805 lavoratori (87,1%), 

280.923 pensionati (7,2%),

224.086 percettori di prestazioni a sostegno del reddito (5,7%).

L’unità statistica di rilevazione è il cittadino straniero -presente negli archivi amministrativi Inps dei lavoratori, dei pensionati e dei beneficiari di disoccupazione- classificato come non comunitario, se in possesso di regolare permesso di soggiorno, oppure comunitario, se nato in un Paese dell’Unione europea

I comunitari sono ulteriormente suddivisi in: 

- comunitario nato in uno dei Paesi esteri dell’UE a 15 (esclusa Italia ovviamente)

- comunitario nato in uno dei restanti Paesi esteri dell’UE

Il criterio di identificazione si basa quindi su un metodo misto: la cittadinanza per i non comunitari, il paese di nascita per il resto. 

Per ogni anno il soggetto è classificato nello stato di lavoratore, beneficiario di disoccupazione o pensionato a seconda dello stato nel quale ha trascorso la maggior parte del tempo nell’anno; in questo modo ogni individuo viene contato una sola volta e la somma tra lavoratori, pensionati e beneficiari di disoccupazione non presenta alcuna duplicazione di soggetti.

Gli stranieri dipendenti sono 2.926.596, con una retribuzione media annua di € 14.040,45, settorialmente molto differenziata. 

I dipendenti del settore privato non agricolo sono 2.060.868 e presentano una retribuzione media annua pari a € 16.373,42 (€ 18.183,69 per gli uomini e € 13.025,63 per le donne); 

Nel settore privato agricolo lavorano 286.819 stranieri, con netta prevalenza di genere maschile (il 74,3%) e con una retribuzione media annua di € 8.467,24 (€ 8.947,33 gli uomini e € 7.077,30 le donne). 

I domestici stranieri sono 578.909 e si caratterizzano per una netta prevalenza di genere femminile (l'84,6%), con una retribuzione media pari a € 8.496,48 (€ 8.353,02 per gli uomini e € 8.522,63 per le donne). 


I pensionati stranieri sono 280.923, con un importo medio annuo di € 10.555,06. 

Tra i pensionati prevalgono i percettori di sole pensioni assistenziali: 140.284 soggetti (49,9%), ripartiti tra 102.918 non comunitari (73,4%) e 37.366 comunitari (26,6%), con importi medi annui pari a € 6.826,66. 

Percepiscono una pensione di tipo previdenziale (Invalidità, Vecchiaia o Superstiti o IVS) 101.303 soggetti, pari al 36,1% del totale dei pensionati stranieri. 

L’importo di tali ultime prestazioni, legato alla contribuzione, è molto diverso tra non comunitari e comunitari. I percettori di pensioni IVS non comunitari sono 34.891 (34,4%), con un importo medio annuo delle prestazioni pari a € 9.515,72, i percettori comunitari dello stesso trattamento pensionistico sono 66.412 (65,6%) e il loro reddito pensionistico annuo è di € 17.586,67. 

Marginale è la quota dei percettori di sole pensioni indennitarie (16.042 soggetti, 5,7%), mentre a percepire più di una prestazione pensionistica sono 23.294 individui, l’8,3%, con un reddito pensionistico annuo di € 17.091,45 (€13.075,49 per i non comunitari e € 20.159,76 i comunitari).

QUESTI PRIMI DATI INPS RIVELANO:

1. Oggi in Italia i lavoratori (tutti, italiani e stranieri) sono 22 milioni e 884mila, mentre i pensionati sono 16 milioni e 98mila. Il rapporto tra lavoratori e pensionati in Italia è quindi 1,42. Ci sono 1,42 lavoratori per ogni pensionato.

2. I lavoratori stranieri sono 3.912.814, mentre i pensionati stranieri sono 280.923. Il rapporto tra lavoratori e pensionati stranieri è quindi 13,92. Ci sono 13,92 lavoratori stranieri per ogni pensionato straniero.

Ciò significa che i lavoratori stranieri contribuiscono al sistema pensionistico generale (italiani + stranieri) dieci volte più dei lavoratori italiani, e che se non ci fossero i lavoratori stranieri per l'INPS sarebbe un vero problema far quadrare i conti.

Oltre a ciò, i costi sociali dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie sono decisamente inferiori a quelli dei lavoratori italiani e delle loro famiglie, per i seguenti motivi:

a) il numero dei figli dei lavoratori stranieri che frequentano le Scuole Medie Superiori è inferiore a quello dei figli dei lavoratori italiani, e diventa decisamente esiguo quello di coloro che frequentano le Università.

b) le condizioni di salute sono decisamente migliori quelle dei lavoratori stranieri: la loro età media è decisamente più bassa di quella dei lavoratori italiani; molti sono gli anziani che tornano nel paese di origine a trascorrere la vecchiaia, che è il periodo più costoso della vita, per motivi sanitari.

CIO ACCLARATO, DOBBIAMO ORA INDIVIDUARE QUANTI SONO I CITTADINI STRANIERI IN ITALIA CHE NON LAVORANO (non presi inconsiderazione nella parte precedente dell'analisi) E QUANTO COSTANO ALLO STATO.

I cittadini stranieri in Italia sono 5.193.669 sul totale di 59.230.000 (l'8,75%).

Abbiamo detto che all'INPS risultano aperte 3.912.814 posizioni (il 75,35%).

Pertanto, tra invisibili, clandestini, minori, anziani ricongiunti, disoccupati e lavoratori in nero, ci sono 1.280.855 stranieri che costano, senza contribuire personalmente (almeno apparentemente) ai costi.

Dati del SSN ci dicono che 847.340 sono bambini ed anziani ricongiunti.

Sembrerebbero 433.515 gli stranieri che rappresentano (almeno apparentemente) un costo per la collettività. Lo 0,73%. Uno ogni 137 abitanti,


LO SO. AVEVO PROMESSO CHE OGGI AVREMMO ESAURITO L'ARGOMENTO, MA succedono cose, faccio cose, vedo gente, direbbe Nanni Moretti, e la giornata resta sempre di 24 ore. Pertanto, a domani.

Per il momento, buon fine settimana a tutti.




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