MADONNE ADDOLORATE

Ho digitato, in Google, Madonna addolorata, ed ho cliccato su Immagini: centinaia di quadri, e di sculture, dei più svariati autori nei vari secoli; tutte madri con gli occhi rivolti in su, a guardare, si intuisce, il figlio sulla Croce, o forse Dio, lassù in Cielo, consapevoli che Gesù stava andando dal Padre. 

Rappresentate dai vari artisti con sguardi e posture meste, appunto addolorate, rassegnate.

Io non sono pittore, né scultore.

Se lo fossi, raffigurerei quel momento di venerdì, alle tre del pomeriggio, in cui a Maria, madre e donna, stanno uccidendo, o hanno già ucciso, il figlio, in modo diverso dall'iconografia tradizionale. 




Negli occhi della Madonna che guardano verso il cielo disegnerei la rabbia della donna che maledice il Padre, che non c'è nemmeno oggi, giorno della morte di suo figlio. Perchè capita, ai padri, di essere assenti.

Lei invece è  lì, sotto la croce, a straziarsi il cuore, a infilarsi le unghie nelle mani per la disperazione, scarmigliata, con vesti e velo spiegazzati, e gli occhi di fuori; senza più lacrime, per averle finite, perché anche il corpo ha i suoi limiti.

La bocca, spalancata come un urlo di Munch, che grida non solo dolore, ma anche solitudine, la sofferenza indicibile dell'abbandono, il tradimento, la disperazione, l'odio per quelli che hanno ammazzato suo figlio, che lei ha portato nel grembo, ha allattato, ha visto gattonare, ne ha visto i primi passi, ha visto crescere e diventare uomo.

Occhi fuori dalle orbite, unghia conficcate nei palmi delle mani, che creano quasi dei buchi bianchi perché non scorre più il sangue, capelli strappati. 

Odio puro, non certo amore e rassegnazione. 

Stanno ammazzando suo figlio! Che Dio li maledica!


 

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