'L TUTORIAL DEL PACIO

 


Eravamo bambini di forse dieci anni, e 'l Pacio ci faceva lezione su come prendere il cero. Da buon maestro elementare e santantoniaro sfegatato, insegnava ai bambini, in preparazione della festa dei Ceri piccoli. E allora:

- 'Si devi entrà punta davanti, entri da dietro, e quando sei piazzato bene, che ci'hai la stanga bene sotto la spalla, 'n braccio sopra e la mano de quell'altro braccio che la tiene bene, urli, ta la punta che è sotto: C'è sò, Pierotti, o Farneti, o Biancarelli; 'nsomma, come se chiama. 

Lu' allora alunga 'l passo, e scappa, mentre te avanzi de quel mezzo metro che se libera. Chiaro? Ovvio che 'i da sapè come se chiama. E allora come fai? Quando sete lì, che ancora i Ceri 'nn enno arivati, ma le mute en' pronte, che aspettano, ve parlate, e ve dite come ve chiamate. Tutto chiaro? Famo 'nna prova. Allora, famo finta che sotto c'è lu' -e prende Gianni ('l fio del Polacco, 'l fornaio)- e invece lu' -e prende me- ha da entrà. Prima che arivano i Ceri, ve sete 'ncontrati, e ve sete presentati, e te j' hai detto come te chiami, giusto? 'l cognome. Come te chiami?'

E Gianni: - 'Mackowski'

E 'l Pacio: - 'Nn' ho capito. Come te chiami?'

E Gianni, scandendo bene: - 'Mac kow ski'

E 'l Pacio, dopo un attimo di perplessità: - 'E de nome?'

E Gianni: - 'Gianni!'

E 'l Pacio:Ecco, 'nte ‘sti casi, quando i cognomi enno difficili, adoprate 'l nome!

 


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