UNA VOLTA SI CHIAMAVANO SCATOLE CINESI. POI MATRIOSKE. OGGI SI CHIAMANO VEICOLI.
Quando sento i politici che cominciano a parlare di cedere partecipazioni
statali (Poste, Eni, Ferrovie, etc) -con la mano destra- e di esercitare i golden
power (Prelios-ION), o proporre di entrare in multinazionali (dichiarazione
Urso su Stellantis) -con la mano sinistra-, comincio a TREMARE.
È l’età. 74 anni.
Ma non è l’età nel senso che m’è arrivato il morbo di Parkinson, e tremo
per quello.
È l’età nel senso che io nel 1990 c’ero e non posso dimenticare la cessione
della quota del 40% di Enimont ad ENI (lo Stato) per 2.800 miliardi di lire
netti da tasse, ottenuta dietro pagamento di 150 miliardi di lire di tangenti
alla politica/ai politici.
E c’ero anche quando tanti altri patrimoni pubblici sono stati ceduti a
prezzi irrisori, ed altri invece, scatole vuote, o peggio, piene di debiti,
sono state acquisite dallo Stato. Industrie, immobili di prestigio, aree
immense, banche. E, solo a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: banchi a
rotelle e/o mascherine e/o gel igienizzanti e/o ventilatori polmonari non funzionanti e/o
rimborsi elettorali illeciti.
Diceva il buon Giuseppe Turani: “Dovremmo fare un elenco di queste
operazioni, chiaramente truffaldine, degli ultimi cinquant’anni, avvenute a
livello di Stato, Regioni e grandi città. Un data base con 5 campi per ogni
record: nome dell’operazione, amministrazione/i di riferimento, principali
politici coinvolti, valore della perdita per lo Stato, valore presunto delle
tangenti pagate.
Credo che la somma della colonna numero 4 (perdite per lo Stato) sarebbe
minore del debito pubblico italiano, che è attorno ai 2.500 miliardi di Euro.
E credo che nella colonna numero 3 (politici coinvolti) i nomi sarebbero molto
spesso gli stessi.
E valutando, nella colonna numero 2, le amministrazioni coinvolte,
capiremmo quali sono stati i governi peggiori e quali migliori, o comunque i
meno peggio."
“Perché -continuava- non mettiamo insieme
una squadra, un gruppo di lavoro, di poche persone, massimo 5 o 6, che si
mettono sotto a lavorare, zitti zitti, fino alla fine? Anche lavorandoci solo a
tempo perso, credo che in un paio d’anni si potrebbe ottenere un ottimo
risultato. Verrebbe fuori un libro che rimarrebbe nella storia. Perché questo è
giornalismo, ragazzo! Non le chiacchiere che scriviamo tutti i giorni! Questa è
economia e questa è politica!”
Ma il Padreterno, il giorno dopo l’Epifania di tre anni fa, ha deciso che Beppe Turani dovesse andarsene. E noi siamo rimasti qui, a parlare solo di quanto
accade giorno per giorno, senza la visione di insieme che aveva colui che mi ha insegnato tante cose.
E se dobbiamo parlare di ciò che avviene in questi giorni, vorrei attirare
l’attenzione dei miei venticinque lettori (reminiscenza manzoniana) non sull’operazione
PRELIOS-ION in sé e se il Governo deve, o non, usare il golden power, ma
sugli strumenti e sulle modalità con cui vengono portate a termine queste operazioni
di alta finanza.
ION INVESTMENT CAPITAL (scrivono tutti) è Andrea Pignataro.
Si fa presto a dire è Andrea Pignataro!
A Pignataro fanno riferimento 380 società con sedi a Lussemburgo, Irlanda,
Isole del Canale, e ovviamente nei Paesi dove vengono realizzati gli
investimenti. Sopra a Ion Investment Capital c’è la società lussemburghese, la
Itt sàrl.
Sembra che per l’operazione Prelios sarà utilizzato il veicolo italiano X3G
Mergeco, che è controllato dalla X3G Bidco (irlandese), a sua volta controllata
da X3G Finance (irlandese), che è controllata da X3G Investment (irlandese), che
è controllata da Fermion Finance (irlandese), che è controllata da Ion Capital
Partners (irlandese), che è controllata da Ion Investment Corporation (lussemburghese),
che fa capo a Itt sarl (lussemburghese), che fa capo a Bessel Capital (lussemburghese)
che è controllata da Pignataro.
Gli investimenti italiani, banche comprese, fanno capo all’irlandese Fermion, l’85,7%
della quale è di Ion, il 10% del fondo sovrano di Singapore Gic, insieme alla milanese
Serfis (famiglia Strazzera), Nanni Bassani Antivari (Yacht Wally, ex
proprietari di BTicino), Kenneth Schiciano (senior advisor di Ta Associates) e
i top manager del gruppo Luca Peyrano e Kunal Gullapalli. Fermion non presenta bilanci dal 2020, altre
società sono invece ferme al 2021 (come è consentito dalle norme vigenti in
Irlanda e in Lussemburgo).
Fine della passeggiata.
Insomma, si fa presto a dire è Andrea Pignataro!
Non ce lo vedo proprio, l'attuale Governo, a mettersi in questi impicci, utilizzando il golden power. A meno che non sia capace di dotarsi di una squadra di cani da caccia, per trovare l’usta. O di cani da tartufi.
Una volta si chiamavano scatole cinesi, poi è venuto di moda matrioske; adesso si chiamano veicoli.
Insomma, questa è la finanza. Che, dice il 5° teorema di
Steve, “È un lavoro sporco, ma qualcuno dovrà pur lavarlo.”
Buona domenica a tutti.