VITALY ROBERTUS SUICIDA (???) NEL SUO UFFICIO A MOSCA
Sulla morte -versione ufficiale: suicidio per impiccagione nel suo
ufficio di Mosca- di Vitaly Robertus, 54 anni, Vicepresidente della
Lukoil, ho appena ricevuto una mail da un amico giornalista londinese, di cui
traduco uno stralcio, che segue:
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Vitaly Robertus era uno dei dirigenti di Lukoil che sovraintendeva al
contrabbando di petrolio dalla Russia in Europa attraverso la Libya, per
sfuggire alle sanzioni. Un business di oltre 5 miliardi di usd, attuato
attraverso falsi certificati di origine, che attestano che quel petrolio è di
origine libica.
Voci non confermate ma decisamente attendibili dicono che Robertus sia
stato punito per essersi lasciato sfuggire informazioni compromettenti
su quelle operazioni, in occasione di un’inchiesta di Bloomberg sul fenomeno.
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Al dolore che non si può non provare in occasione di una morte violenta, indipendentemente dai comportamenti in vita dello scomparso, aggiungo il dispetto per vedere non rispettate le sanzioni, e in ultimo, ma non in ordine di importanza, osservo che il contrabbando ha un costo anche per il nostro Paese.
Secondo le autorità italiane, il 20 per cento circa del carburante
utilizzato per i trasporti nel 2021 proveniva dal mercato nero, principalmente
attraverso importazioni illegali.
Questo fenomeno provoca una perdita per le casse dello Stato di circa 3 miliardi di euro
all’anno per accise, oltre alla conseguente evasione fiscale dei soggetti coinvolti.