IL SENATO HA APPROVATO IL DDL 924-bis (Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti)

 




Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del merito


Il DdL denominato Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sa tanto di nostalgia del ventennio.

Tant'è che obiettivo dichiarato dalla legge è 'ripristinare la cultura del rispetto'. Ripristinare. Roba da MIN CUL POP.


Mi sovviene un fatto accaduto nei primissimi anni '60 del secolo scorso. Ad un bambino di prima media scappò una parolaccia mentre giocava con i compagni nel corridoio, durante la ricreazione. Il preside, che era nei paraggi, allungò un poderoso ceffone al bambino, ed il bambino, d'istinto, sferrò al preside un calcio in uno stinco.

Il preside divenne rosso di rabbia, e gridò, con voce stentorea: "Come hai osato dare un calcio al preside! Ti farò cacciare da tutte le scuole del Regno!"

Le punizioni corporali nelle scuole erano ancora strumento di correzione, pertanto il ceffone dato dal preside era legittimo (!!);  il Regno invece non c'era più da quindici anni, ma nella foga il preside se ne era dimenticato; il bambino veniva da una famiglia povera, e questa era senz'altro la colpa peggiore; finì che il bambino venne espulso dalla Scuola Media, e a lui fu concesso, l'anno successivo, di iscriversi all'Istituto Professionale di Stato.

Quell'Italia, e quella scuola, siamo (la mia generazione) riusciti a cambiarle. Siamo riusciti a cancellare l'autoritarismo (esercizio di un potere), e a fare apprezzare l'autorevolezza (stima, credito e fiducia, che si impongono in quanto fondati sulla personalità di chi ne gode), che deve essere la virtù di genitori ed insegnanti, e credo si debba proseguire su questa strada.

Migliorando, ma non ripristinando, non elogiando i treni che arrivavano in orario; oggi i treni corrono più veloci; a tutti i nostri figli e nipoti è dato studiare fino all'università; il tasso di mortalità nel primo anno di vita, da 43,9 ogni mille nati vivi nel 1960, è sceso a 2,6 nel 2019; e potrei continuare per ore.

Concludo.

Credo sia meglio lavorare sulla famiglia e sulla scuola. Credo che la maggior parte dei problemi siano localizzati nei genitori e negli insegnanti, uniche figure che possono, e debbono, entrare nei cuori e nelle teste dei ragazzi. Lo Stato non riuscirà mai a sostituirsi a loro; e non certo irrogando pene.

 

PS: il bambino del mio racconto, intelligente e dotato (tant'è che aveva superato l'esame di ammissione alla Scuola Media, allora obbligatorio) divenne poi un valido imprenditore e stimatissimo membro della comunità cittadina.


Buon fine settimana a tutti.


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