SEMBRA GIUNTA L'ORA DI SOTTOSCRIVERE LA COSTITUZIONE DELL'UNIONE EUROPEA


 Roma, 29 ottobre 2004

Succede un po' a tutti, quando si parla, o si scrive, di partire da eventi che abbiamo vissuto, recentemente o meno; i ricordi sono un incredibile serbatoio a cui attingere. In questo periodo, in cui si parla molto di Unione Europea, mi torna spesso in mente una vicenda personale, che oggi vi voglio raccontare.

Una premessa: da quando è nata la mia prima figlia, scrivo, ogni tanto, lettere ai miei figli (ne ho 4). La mia terza figlia è nata nel 2004, e, quando aveva poco più di due mesi, le scrissi quanto segue:

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Ciao, tesoro,
sei venuta al mondo solo settanta giorni fa, e già, oggi, è accaduto un fatto straordinario, che sicuramente segnerà la tua vita. Poche ore fa, a Roma, queste venticinque persone:
1. Sua Maestà il Re dei Belgi,
2. il Presidente della Repubblica Ceca,
3. Sua Maestà la Regina di Danimarca,
4. il Presidente della Repubblica Federale di Germania,
5. il Presidente della Repubblica di Estonia,
6. il Presidente della Repubblica Ellenica,
7. Sua Maestà il Re di Spagna,
8. il Presidente della Repubblica Francese,
9. la Presidente dell’Irlanda,
10. il Presidente della Repubblica Italiana,
11. il Presidente della Repubblica di Cipro,
12. la Presidente della Repubblica di Lettonia,
13. il Presidente della Repubblica di Lituania,
14. Sua Altezza Reale il Granduca del Lussemburgo,
15. il Presidente della Repubblica di Ungheria,
16. il Presidente di Malta,
17. Sua Maestà la Regina dei Paesi Bassi,
18. il Presidente Federale della Repubblica d’Austria,
19. il Presidente della Repubblica di Polonia,
20. il Presidente della Repubblica Portoghese,
21. il Presidente della Repubblica di Slovenia,
22. il Presidente della Repubblica Slovacca,
23. la Presidente della Repubblica di Finlandia,
24. il Capo del Governo del Regno di Svezia,
25. Sua Maestà la Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord,
hanno sottoscritto, a nome dei Cittadini e degli Stati d’Europa, la Costituzione dell’Unione Europea.

Così si chiama il nuovo Paese di cui ormai sei cittadina: Unione Europea. Tu, nata italiana, crescerai e sarai sempre, ormai, da oggi, cittadina europea. Noi adulti, cresciuti da italiani, dovremo abituarci all'idea, ma entro pochi anni tutti ci sentiremo pienamente Europei, e considereremo l’Italia semplicemente uno degli stati membri dell’Unione Europea, così come oggi consideriamo l’Umbria solo una regione dello Stato Italiano.
Da un po’ meno di 61 milioni di abitanti –attuale popolazione dell’Italia- passiamo a 400 milioni di abitanti dell’Unione Europea; un paese la cui superficie è la metà di quella degli Stati Uniti d’America, con un numero di abitanti maggiore del 50%.
L’aspettativa di vita di chi è nato come me nel 1950 è di 64 anni per gli uomini e 71 per le donne. Per quelli, come te, nati nel 2004, è di 76 anni per gli uomini, e 82 per le donne. Questi dati, fra mille altri, ci parlano di Civiltà e Progresso. Come la sottoscrizione della Costituzione dell’Unione Europea, firmata poche ore fa.

E’ semplicemente meravigliosa. Studiai, a suo tempo, lo Statuto Albertino, promulgato, appunto, da Carlo Alberto, l’8 marzo del 1848; sicuramente bello, per quei tempi. Poi ho letto, riletto e letto ancora, fino ad impararla a memoria, la Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata cent’anni dopo lo Statuto Albertino, il 27 Dicembre del 1947.

In questi ultimi mesi ho seguito i lavori delle Commissioni Costituenti dell’Unione Europea, leggendo il testo, man mano che cresceva, e cambiava, sino al raggiungimento dell’intesa; così, già da qualche settimana conosco quanto è stato sottoscritto stamattina.

La frase che mi ha colpito di più è quella, del Preambolo, in cui i Costituenti dichiarano di essere convinti che l’Europa, ormai riunificata dopo esperienze dolorose, intende avanzare sulla via della civiltà, del progresso e della prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i più deboli e bisognosi.
Io non ho vissuto direttamente la seconda guerra mondiale, figlia mia; sono nato poco dopo che era finita, quando ancora, nell'aria, se ne sentiva l’odore. Ogni famiglia era stata colpita da qualche dolore; chi aveva perso uno o più familiari, chi aveva avuto familiari tornati dalla guerra con terribili ferite al corpo (il mio papà, che poi era tuo nonno, che tu non hai conosciuto), e comunque, tutti, avevano subito profonde ferite nell'anima.

Il sogno di una Europa libera, unita e senza più guerre (il Manifesto di Ventotene, scritto tra il 1941 ed il 1945 da Spinelli, Rossi e la Hirshmann) nacque dall'orrore per quanto stava accadendo con la seconda guerra mondiale.

Oggi quel sogno è diventato realtà: è stata fatta l’Europa. Tanti hanno paura dell’omologazione, di perdere identità, storia, cultura; ma sarà sufficiente imparare a stare uniti, senza perder nulla, semmai guadagnare in civiltà e cultura. L’abbiamo già fatto, un secolo e mezzo fa, quando nacque l’Italia, ed oggi, pur essendo rimasti siciliani, umbri, lombardi e marchigiani, ci sentiamo, e siamo, tutti italiani; accadrà la stessa cosa con l’Unione Europea.

Concludo, quindi, parafrasando Massimo D’Azeglio: adesso dobbiamo fare gli Europei!
Papà
Perugia, 29 Ottobre 2004
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Il testo sottoscritto quel 29 Ottobre del 2004 non fu mai ratificato da tutti i Paesi membri, che nel 2007, tre anni dopo, abbandonarono il progetto, a causa delle vittorie del no ai referendum in Francia e nei Paesi Bassi.

Diverse innovazioni del testo della Costituzione sono state incluse nel successivo Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009, ma ancora all'Unione europea manca una Costituzione.

L'errore procedurale di fondo è che, invece di essere ratificato dai Parlamenti (democrazia indiretta), il suo testo fu sottoposto a referendum, erroneamente considerato strumento di democrazia diretta per eccellenza. Dico erroneamente, perché le leggi dei vari Paesi membri, sul referendum, sono diverse da un Paese all'altro.
Così, ancor oggi siamo senza Costituzione.
Ed io non so come spiegarlo a mia figlia, che tra quattro mesi compie 20 anni.

Spero che le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo riescano a dare quell'impulso di cui l'Unione Europea ha assolutamente bisogno.
Credo che accadrà. Lo sento nell'aria. Lo spero con tutto il cuore.

Buon fine settimana, e buone elezioni, a tutti!

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