QUANDO LAVORO E LOTTE FACEVAN DI SE' FESTA E BELLEZZA
Coppola Rossa. Grande!
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quando lavoro e lotte
facevan di sè festa e bellezza , e lungo il Rettifilo la fiumara fin dentro la
piazza esibiva di sè orgoglio e gioia , e tra le folle sfilavano i canti e le
bandiere, le facce dure e le camicie buone .
il pugno chiuso e le
bandiere al vento, l aria eccitata intorno pel frastuono, e farsi piccoli
davanti alle migliaia, passa l Irpinia e il Sannio, la Terra di Lavoro ed il
Cilento, passan le genti dei vicoli e dei monti, passavano i gruppi, e i gridi, e gli striscioni, e i balli ...
facce di plebi e cuori d
operai, il mento alzato e senza scorno in faccia passavano, e i nomi erano
echi di battaglie, di scontri duri e di contratti vinti, di chi vince per sè, e anche per gli altri, ed anche per quelli che verranno dopo ...
passa Bagnoli, gli occhi
che fissan dai forni la lastra incandescente, e poi le donne dell Agro
Nocerino, dalle mani spellate, giorni e notti incatenate ai lor cancelli,
passano l Indesit ed Olivetti vertenze lunghe e occupazioni, ed i braccianti della
Piana le braccia nerborute e i peli in petto, sbarbati a festa e un po'
meravigliati, i gruppi grandi serrati e vocianti, e quelli di pochi, di
grandi lotte in piccoli paesini ...
passa l anarchia dalle
bandiere dorate e nere, e i disoccupati organizzati a bande tra gridi e danze, e quelli della Piana che bloccarono i binari e l autostrada, e da lontano
senti arrivare Pomigliano, tamburi di latta, frasi scandite e urlate, che
fanno l eco in petto e fan tremar le gambe ...
primo maggio passava la
mitologia, a rimbombo di trombe e di tamburi, a frastuono di canti e di
colori, l orgoglio della lotta alto su noi che sia vittoria o che sarà
sconfitta, quella ch è pel diritto contro l ingiustizia, che rompe i polsi e
non ti fa più servo ...
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