INTERNET error 404
Càpita sempre più spesso,
cliccando su un link, di veder comparire la schermata error 404, che
vuol dire che quella pagina non esiste; teoricamente potrebbe darsi che a
sbagliare sia stato chi ha inserito il link, ma è estremamente difficile:
subito dopo aver inserito il link lo provi, appunto per accertarti di non aver
commesso errori, e la prova costa solo pochi secondi; pertanto, nella
quasi totalità dei casi quella pagina non esiste più; è esistita, ma ora
non esiste più.
Perché la crescita di
Internet si è fermata, ed è invece iniziata la decrescita.
Secondo il Pew
Research Center, il 25% dei siti attivi fra il 2013 e il 2023 non esistono più
o non sono più accessibili, ed il 38%
delle pagine web non esiste più.
Accade perchè i social media, che forniscono instant news,
svolgono egregiamente la funzione di fornire le notizie in tempo reale o quasi.
Pertanto, solo chi ha bisogno di creare archivi,
biblioteche, banche dati, di fatti ed opinioni che restino nel tempo,
informazioni disponibili oggi, domani e sempre, continua ad utilizzare siti.
Il fenomeno è evidenziato
proprio dai social media, dove, nel 60% dei casi, il profilo che ha
pubblicato la notizia, dopo pochi giorni, ha modificato la privacy, diventando privato, o risulta sospeso, o non esiste più perché cancellato.
È una questione di costi.
Perché, indipendentemente
dai bassi costi della Rete, tenere in piedi un sito richiede tempo, e quindi
risorse umane.
Un profilo social è alla
portata di tutti. Anzi -non me ne vogliate- di troppi.
La struttura ideale per
un operatore nel mondo della comunicazione digitale (tanto per capirci, un
iscritto al ROC, il Registro degli Operatori di Comunicazione) è formata da uno
o più siti Internet, e vari profili nei vari social media.
Solo l'utilizzo di tutti
questi strumenti, in interazione tra di loro, consente un'offerta seria di
informazioni e di opinioni.
Poi -so che è banale
dirlo, ma è sempre meglio ricordarlo- è
la qualità dei contenuti a contare.
