BASTA DIRE CHE IL GOVERNO NON STA FACENDO NIENTE! HA VARATO ANCHE LA LEGGE ITALIANA SULLO SPAZIO!

 


Ennesimo golpe del Governo Meloni, che legifera, pur non avendone il potere, a suon di Decreti. Perché il Potere legislativo è assegnato, dalla Costituzione, al Popolo, che lo esercita attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento. Al Governo è assegnato il Potere esecutivo, cioè quello di eseguire, mettere in atto, le Leggi. Quando dovessero presentarsi casi urgenti od emergenze, il Governo può emettere Decreti legge, che hanno immediatamente forza di Legge, ma che debbono essere convertiti in legge entro 60 giorni, pena la decadenza.

Ora, carissimi i miei venticinque lettori, c'è qualcuno tra voi che mi sa dire che urgenza c'era, quale emergenza, circostanza grave straordinaria ed imprevedibile c'è stata, in questi giorni, tale da giustificare la legge italiana sullo spazio? 

Un attacco di megalomania! Il desiderio bruciante di affermazione, della serie: Comandiamo noi, il popolo ce lo chiede, ca . . o!

Il Decreto sulla space economy si compone di 32 articoli, ed ha l’obiettivo di "promuovere gli investimenti nella nuova economia dello spazio e di accrescere la competitività nazionale, la ricerca scientifica e lo sviluppo di competenze nel settore spaziale”.

il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha orgogliosamente dichiarato che 'la legge quadro sulla space economy, per consentire alle nostre imprese di essere protagoniste nella colonizzazione dello spazio, è pronta!'. Ed ha continuato: Vi abbiamo allocato 7,3 miliardi di euro tra fondi Pnrr, fondi nazionali, fondi attribuiti all’Esa (Agenzia spaziale europea) e all’Asi (Agenzia spaziale italiana) da qui al 2026'.

Il primo brivido m'è venuto quando ho letto 7,3 miliardi da qui al 2026, il secondo alle parole colonizzazione dello spazio.

Ma ho tenuto duro, ed ho continuato a leggere.

Le disposizioni 'si applicano alle attività spaziali condotte da operatori, di qualsiasi nazionalità, operanti in Italia, nonché alle attività spaziali condotte da operatori nazionali al di fuori del territorio italiano'.

E avanti così: 

  • L’obbligo di autorizzazione per le attività spaziali (una o più, dello stesso tipo o più attività spaziali di tipo diverso tra loro interconnesse). Autorizzazione subordinata al rimborso dei costi di istruttoria e al versamento di un contributo, e concessa dalla Presidenza del Consiglio, previa domanda presentata all’Asi (Agenzia spaziale italiana), e alla presenza di determinati requisiti, dalla sicurezza alla resilienza dell’infrastruttura satellitare rispetto a rischi informatici, fisici e di interferenza alla sostenibilità ambientale.
  • L'autorizzazione è negata nei seguenti casi: “a) se l’esercizio dell’attività spaziale è suscettibile di costituire o agevolare un grave pregiudizio attuale o potenziale per gli interessi essenziali della difesa, della sicurezza nazionale e della continuità delle relazioni internazionali o per la protezione delle infrastrutture critiche materiali e immateriali, o per la protezione cibernetica o la sicurezza informatica nazionali; b) se sussistono legami fra l’operatore spaziale da autorizzare e altri Stati o territori terzi che, tenuto conto anche delle posizioni ufficiali dell’Unione europea, non si conformano ai principi di democrazia o dello Stato di diritto, o che minacciano la pace e la sicurezza internazionali o sostengono organizzazioni criminali o terroristiche o soggetti ad esse comunque collegati; c) se lo scopo dell’attività spaziale è in contrasto con l’interesse fondamentale della Repubblica.
  • La responsabilità dell’operatore “dei danni cagionati in conseguenza delle attività spaziali condotte."
  • Le sanzioni amministrative (tra 150 e 500 mila euro) per “l’operatore spaziale e il proprietario che non forniscono le informazioni o i documenti richiesti o non adottano le misure necessarie a consentire le ispezioni, ostacolando l’attività di vigilanza".
  • Ed anche: “l’operatore che esercita un’attività spaziale senza aver conseguito l’autorizzazione o successivamente alla sua scadenza è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 20mila ad euro 50mila.”
  • Ma la meraviglia delle meraviglie è l'immatricolazione per gli oggetti spaziali, con l'introduzione del “Registro nazionale di immatricolazione degli oggetti spaziali lanciati nello spazio extra-atmosferico” che dovranno essere registrati mediante codice alfanumerico composto da una lettera e tre cifre progressive precedute dall’identificativo nazionale ITA. Ci sarà anche un Registro complementare, per iscrivere un oggetto spaziale non immatricolato in Italia di cui un operatore di nazionalità italiana acquisisca la gestione o proprietà in orbita o su un corpo celeste.
  • E l'obbligo di assicurazione, a copertura dei danni derivanti dall’attività spaziale con massimale pari a 100 milioni di euro per sinistro. 
  • E la copertura dei costi, per implementare le attività del Piano: 85 milioni per l’anno 2024, 160 milioni per l’anno 2025 e 50 milioni per l’anno 2026”. Oltre, ovviamente, ai 7,3 miliardi di euro sopra menzionati, da qui al 2026.

Tutto ciò è già legge dello Stato, tramite un Decreto Legge.

Buon fine settimana a tutti.


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