S'ERA SENTITA, LA STECCA
Avevo ipotizzato, il 5 luglio scorso, che la faccenda dell'intitolazione dell'aeroporto Malpensa a Silvio Berlusconi fosse uno degli elementi di un programma di riabilitazione progettato da Berlusconi stesso prima di morire, e realizzato da un esecutore testamentario all'uopo da lui nominato.
Chi fa il cronista sviluppa orecchio per la musica, ed avverte, se e quando ci sono, le stecche.
Mi spiego. Se era vera l'ipotesi dell'esecutore testamentario, a costui andava addebitata la approssimazione, la grossolanità della realizzazione; le stecche.
Infatti, Pier Silvio Berlusconi, figlio dello scomparso e AD di MFE, ha dichiarato oggi ai giornalisti (alla presentazione dei palinsesti TV dei canali Mediaset) che lo avevano interrogato sul fatto: "Ovviamente qualsiasi cosa venga intitolata in onore di nostro padre a noi fa piacere, perché ovviamente per noi se lo stramerita". Ma ha aggiunto: "Noi figli non siamo stiamo informati di questa cosa se non a cose fatte, non siamo stati coinvolti". Ed ancora: "La dico dritta: le modalità non sono state proprio perfette, nei tempi, nei modi. Era evidente che si sarebbero accese delle polemiche".
Famiglia e aziende si dissociano e criticano.
Ma le polemiche continuano.
Tempo qualche giorno si comincerà a chiedere chi ha chiesto per primo a chi, e sapremo il nome dell'esecutore testamentario.
Concludo scusandomi con i miei venticinque lettori, non abituati ad un Sierra Tango gossipparo, ma . . .
Oggi a Roma 'l caldo impazza,
e a la fine, semo tutti de 'na razza!
(Guglielmo Ceroni, Avventure in città, Il Messaggero, luglio 1955)
