DEPORTAZIONE PROFUGHI IN ALBANIA

 


La soluzione Albania è una forma di respingimento, non certo accoglienza, protezione, inclusione. È la negazione di quel patto sociale a cui si è sempre ispirato il nostro popolo, la negazione del welfare, quell'insieme di politiche pubbliche con cui lo Stato fornisce ai propri cittadini, e/o a profughi, protezione contro rischi e bisogni prestabiliti, in forma di assistenza.

Il patto dichiara (di - chiara = dice chiaramente): "A tutti è dato esercitare attività che creino ricchezza, basate sulla libera concorrenza e sulla competizione, sì da esaltare il merito e l'ingegno, a patto di consentire ai Governi di poter utilizzare i proventi dalle tasse per garantire ai deboli, a quelli che non gliela fanno a correre velocemente come coloro che con il liberismo si arricchiscono, i bisogni minimi necessari a vivere dignitosamente. Stesso obbligo i Governi hanno con i profughi che arrivano da altri Paesi, dove guerre o persecuzioni non consentono una vita dignitosa."

No. A me non sembra che la deportazione in Albania rispetti questo Patto. A me sembra che somigli più ad un respingimento. Della serie: "Io sono ricco, e non voglio pezzenti a casa mia. Pago, e ti mando in Albania!" 


E questo è un peccato mortale, Giorgia Meloni, di cui Dio, se ci credi, ti chiederà conto.


Gli articoli più letti

PRESEPI E BUROCRAZIA

DI COSTELLAZIONI SATELLITARI

MMCS - communicatio dpt