CONSIDERAZIONI DOPO LE PRESIDENZIALI USA
Dicono: 'Il popolo americano ha scelto, e questa è la Democrazia!'.
Vero, ma va detto che sul totale dei voti validi (148.461.069) hanno votato per Trump 74.846.304 (il 50,4% del popolo americano), mentre 73.614.765 (il 49,6% del popolo americano) ha votato contro Trump. E la legge elettorale gli ha dato (gli darà, secondo i tempi previsti) -legittimamente- la Presidenza. Nulla da eccepire, quindi.
Senonché, se parliamo di popolo, parliamo di teste pensanti, e dobbiamo prendere atto del fatto che queste maggioranze per pochi decimali di punto avvelenano l'animo dei perdenti, che pensano che sarebbe stato sufficiente che una manciata in più degli aventi diritto al voto fosse andato a votare ed avesse votato dem (94.917.733 non si sono presentati alle urne), o che la campagna elettorale fosse stata fatta meglio (a costo di raccontare più frottole), e il risultato sarebbe stato a loro favorevole; e costoro si incarogniscono, sbroccano, vanno fuori di testa, gridano al broglio!, e vanno all'attacco di Capitol Hill, o peggio. Certo gridano contro il Destino crudele, o gli dei malvagi, o peggio. E questo incarognimento diventa cattiveria, astio, desiderio malsano, e triste, di vendetta. E insoddisfazione, conflittualità ed odio aumentano.
Diversa sarebbe la sana rassegnazione, con lo sportivo riconoscimento di essere una più consistente minoranza.
E allora, perché non modificare alcune regole (quelle elettorali) della Democrazia, imponendo quorum più alti per validare la tornata elettorale, ed il raggiungimento di maggioranze qualificate per la scelta finale? E, perché no, anche soglie nel caso di più di due concorrenti? Magari con ballottaggi?
Sono convinto che fiumi di energie negative potrebbero essere trasformati in energie positive.
Buona settimana a tutti.
