DEI DAZI DOGANALI ANNUNCIATI DA TRUMP
I dazi doganali annunciati da Trump sui prodotti provenienti dal Messico e dal Canada colpirebbero, più di tutti, le tre grandi case automobilistiche statunitensi: General Motors, Ford e Stellantis (proprietaria di Chrysler), oltre -anche se per minori importi- Toyota e Hyundai.
Un 25%, infatti, provocherebbe un aumento medio di circa 3.000 dollari per ognuno dei veicoli da loro venduti negli Stati Uniti.
General Motors produce 8 modelli in Messico, e Ford 3. Entrambe possiedono stabilimenti in Canada. Stellantis produce in Messico diversi modelli di Ram Trucks e costruisce alcuni modelli di Chrysler e Dodge in Canada.
Toyota (giapponese) produce il pick-up Tacoma in Messico e il Rav4 e alcuni modelli di Lexus in Canada.
Hyundai (sudcoreana) ha stabilimenti in Messico dove produce alcune Kia e Hyundai.
Cosa accadrà?
- Le big decideranno di fare scontare al mercato USA i dazi doganali? In questo caso, gli americani compreranno ugualmente?
Se sì, il Tesoro USA farà cassa (boccone ghiotto: una paccata di miliardi di dollari USA), ma gli americani si arrabbieranno, e Trump dovrà studiare qualcosa di intelligente e convincente per rendere loro quanto speso in più.
Se, invece, gli americani non acquisteranno una piccola o grande parte di auto colpite da dazi, preferendo quelle prodotte in USA, perché meno costose, l'economia degli States si avvantaggerà di tale parte, e le multinazionali dovranno fare a meno di quella parte di mercato USA.
- Le big decideranno di sostenere, in tutto o in parte, i costi erodendo i profitti? S&P valuta, questa eventualità, fino al 17% dei loro guadagni annui combinati, ipotizzando una tariffa del 20% sulle importazioni di veicoli da UE e UK, oltre ad un’aliquota del 25% sul Nordamerica.
Non abbiamo -ancora- la palla di vetro. Chi vivrà vedrà.
Certo è che la attuale situazione dei mercati europei dell'automobile non è florida, di per sé, e i guai provenienti dagli States aggiungono benzina al fuoco.
Buon tutto a tutti.
