LE CHIACCHIERE NON FAN FARINA. E LE URLA ANCORA MENO.

 


Credo giusto ricordare che Matteo Renzi fece il Presidente del Consiglio da non parlamentare, accettando il compenso che oggi, sembrando troppo basso ai sottosegretari e a certi ministri, viene loro raddoppiato.

Non evidenziare ciò sarebbe sciocco.

Questo governicchio trova soldi per le segretarie di Lollò, lo stipendio di Giuli, l’indennità di Brunetta, per consulenze ed incarichi a parenti ed amici degli amici, ma non risolve i veri problemi del Paese. 

Provo indignazione per certi proclami pieni di falsità, provo fastidio per come vengono urlati, gridando.

Perché urli, Giorgia? Credi che gridare faccia diventare vere le falsità? Non sai parlare con un tono di voce normale? 

Sono finiti i tempi in cui si arringavano le folle, sollecitando altrettante grida di approvazione.

Sono finiti, e non torneranno. Mai più.

La gente vuole cose concrete, risultati.

Vuole sentirsi dire, con un tono di voce normale, che questo mese è stato di nuovo possibile riempire il carrello della spesa con lo stipendio percepito; vuole sentirsi dire che le file per accedere alle prestazioni sanitarie si sono accorciate di una settimana, e che il trend di risoluzione del problema continua ad essere favorevole; vuole sentirsi dire che la situazione dei trasporti ferroviari è tornata normale; vuole sentirsi dire che i miliardi del PNRR sono stati spesi nei tempi previsti; e così via. 

Tutto questo vuole sentirselo dire con un tono di voce normale da una persona normale, non da una che urla, come una pazza furiosa, frasi senza senso, che spesso inneggiano a sé stessa.

E pensare che in quel governo ci sono anche persone che (anche se spesso la penso diversamente da loro) sono gente perbene, ed hanno un certo stile! 
Mi chiedo come fanno a sopportare le urla di Giorgia Meloni.

E i proclami di Salvini.

Dio, come siamo caduti in basso!

Gli articoli più letti

PRESEPI E BUROCRAZIA

DI COSTELLAZIONI SATELLITARI

MMCS - communicatio dpt