DI DEMOCRAZIE E TIRANNIE e dell’abolizione in Usa del de minimis
La Storia ha ormai dimostrato che la Democrazia è la migliore tra le forme di governo di uno Stato.
Se non altro perché si avvale di più cervelli, invece che di uno solo.
La pluralità di contributi decisionali, nello Stato democratico, è come il sistema immunitario del corpo umano; se una parte, anche piccola, si ammala, il sistema, costituito da tante altre parti sane, si attiva e difende l’intero organismo, bloccando il diffondersi del pur piccolo malore.
Il potere, dunque, quando diviso tra più, si rafforza in stabilità, in sicurezza.
Sono i pesi e i contrappesi la forza della Democrazia; un sistema che evita, o nel peggiore dei casi diminuisce, le possibilità che un solo potere possa danneggiare anche gli altri.
Di contro, la tirannia è la peggiore, e la più rischiosa, tra le forme di governo di uno Stato.
Perché un uomo solo, nelle mani del quale sia concentrato tutto il potere, può commettere un errore che, da solo, manda a donne perdute tutto lo Stato.
Basta guardare le conseguenze, nella logistica, dell’abolizione, del regime de minimis, dal 2 maggio scorso.
In pochi giorni, l’abrogazione dell'esenzione doganale che consentiva l’ingresso di beni di valore inferiore agli 800 $ senza l’applicazione di dazi, introdotta in passato per snellire il trattamento doganale delle piccole spedizioni, ha innescato una serie di conseguenze operative, economiche e commerciali decisamente rovinose.
Porti ed aeroporti USA sono congestionati; numero e volume dei pacchi in attesa di essere processati è in costante aumento, e il ritardo di tutto il sistema arriverà al collasso entro la settimana.
Il CBP (Customs and Border Protection), che prima gestiva quattro milioni di spedizioni de minimis al giorno, si trova ora a dover applicare dazi e controlli su ciascuna di esse.
Ciò significa che Custom Duty avrebbe bisogno di reclutare e formare, in pochi giorni, 22.000 nuovi funzionari per far fronte al nuovo carico di lavoro.
Cosa ovviamente impossibile.
E anche i grandi corrieri internazionali (FedEx, DHL, UPS, etc) devono adattare i loro sistemi per raccogliere e trasmettere dati doganali, mantenere cauzioni, garantire il versamento delle tariffe [i dazi], etc, ed inventarsi in pochi giorni procedure per farlo; e l’agenzia doganale, dall'altra parte, per raccogliere tutti questi dati e verificarli.
Tutto ciò non solo è assolutamente impossibile da realizzare, ma si tradurrà in costi operativi (che andranno ad incidere sui prezzi finali dei prodotti) e in ritardi nei tempi di consegna.
In poche parole, il caos.
Per un provvedimento tutto sommato irrilevante, dal punto di vista economico e di politica commerciale internazionale.
Ma la Civiltà va avanti con tante di queste piccole cose, che un Tiranno non conosce, e non può conoscere.
Ma può rovinare tutto, le piccole e grandi cose, solo perché Trump fa tutto da solo.
Molte aziende statunitensi chiuderanno, perché i loro Business Plan, basati sui vecchi sistemi, non soddisferanno i nuovi.
I break-even point [punto di pareggio] non saranno più quelli di prima. Qualcuno ci guadagnerà, altri -credo i più- ci perderanno, e dovranno aumentare i prezzi, o chiudere.
Non voglio fare la Cassandra, anche perché cosa accadrà si evidenzierà nei prossimi giorni; questo caos del maggio 2025 sarà ricordato nella Storia dell’economia degli Stati Uniti d'America, e -credetemi- spero, con tutto il cuore, di sbagliare.
Mal n’aggia ai tiranni!
