PERSONE CHE SI CONOSCONO FANNO LE GUERRE, MA NON SI AMMAZZANO TRA DI LORO. MANDANO A COMBATTERLE, INFATTI, GIOVANI CHE NON SI CONOSCONO, E CHE SI AMMAZZANO TRA DI LORO.

 



Oggi di 125 anni fa, un mio antenato, di cui porto nome e cognome, scrisse, sul numero 0/P [*] del 28 luglio del 1900 del settimanale (edito in Pennsylvania, USA, dove usciva ogni sabato mattina) "CRONACA SOVVERSIVA, ebdomadario anarchico di propaganda rivoluzionaria", il breve articolo che riporto di seguito.


[*] All'inizio, per tre anni, fu aperiodico e clandestino, e quei numeri vennero tutti numerati con il numero zero barra una lettera. Finalmente, nel 1903, Luigi Galleani riuscì a stamparlo alla luce del sole; fino al 1918, quando fu bandito per legge.


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1900 july 28th

Il 25 giugno scorso è nato, a Frogmore House, da Luigi di Battenberg e da Vittoria d'Assia e del Renoouis, LOUIS FRANCIS ALBERT VICTOR NICHOLAS BATTENBERG, molto vicino, nella linea di successione, alla Regina Vittoria d’Inghilterra.

Non poche le teste coronate, membri della sua famiglia, affacciate sulla culla. 

Non per niente il neonato è un erede diretto di Carlomagno. 

Mi rendo conto che la maggior parte delle crisi europee, e delle guerre, sono liti familiari.

Non per niente, la guerra ispano-americana è finita solo 11 anni fa; quella di Abissinia 4 anni fa, e la seconda guerra anglo-boera è ancora in corso.

La popolazione coloniale mondiale oggi assoggettata ammonta ad oltre 400 milioni di persone, il 70% schiave -sì, schiave- dei britannici, il 10% dei francesi, il 9% degli olandesi, i rimanenti dei giapponesi, dei tedeschi, degli americani, dei portoghesi, dei belgi e degli italiani.

Le aree lungo le linee di confine tra le colonie sono continuamente sede di scaramucce, per pochi metri di territorio in più o in meno. 

Piccole guerre, nelle quali però muoiono migliaia di giovani soldati.

Per tornare alla culla del blasonato neonato britannico, e ai suoi parenti, una conclusione è innegabile: persone che si conoscono, spesso parenti, fanno le guerre, ma non si ammazzano tra di loro; mandano a combatterle, infatti, giovani che non si conoscono, e che si ammazzano tra di loro.

Viva l’Anarchia!

Hec

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Il mio antenato (allora ventenne), ci aveva visto giusto.

Luigi di Battenberg, del casato d’Assia (divenuto Mountbatten quando nel 1917 i nomi della famiglia reale furono anglicizzati), e di Vittoria d’Assia e del Reno, a sua volta figlia di Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha, terzogenita di Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Vittoria, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda dal 1837 al 1901, divenne Sua Altezza Serenissima Louis Mountbatten I.

Suoi fratelli erano: 

- Alice di Battenberg (la sorella maggiore), che nel 1921 diede alla luce l’ultimo figlio Filippo, futuro duca di Edimburgo e marito della regina Elisabetta II, deceduta pochi anni fa, nel 2022. 

- Luisa, futura regina di Svezia al fianco di Gustavo VI Adolfo;

- George, marchese di Milford Haven.

Tra i suoi zii e cugini annoverò Guglielmo II di Germania, Alfonso XIII di Spagna, Ferdinando I di Romania, appunto Gustavo VI Adolfo di Svezia, Costantino I di Grecia, Haakon VII di Norvegia, Alessandro I di Iugoslavia e lo Zar Nicola II Romanov.

Lord Louis Mountbatten fu Vicerè dell'impero anglo-indiano e primo Governatore generale dell'India indipendente. Fu ucciso, il 27 agosto 1979, da membri dell’Esercito Repubblicano Irlandese (IRA). Fu uno degli uomini più potenti della terra. Dominò, per lungo tempo, un quinto della razza umana.

Il racconto di Hec (nomignolo del mio avo, e pseudonimo con cui firmava i suoi articoli) voleva attirare l'attenzione dei lettori sull'ipocrisia delle guerre, dichiarate tra case regnanti i cui monarchi erano parenti tra di loro, ma combattute da poveri cristi che morivano sui campi di battaglia per i capricci dei loro padroni di sangue blu.

Chiudeva spesso i suoi articoli con la frase:

"Il sangue di tutti gli uomini è rosso; non esistono uomini col sangue blu".



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