INTELLIGENZA ARTIFICIALE, MEDICINA, VECCHIAIA




A seguito del referto di un esame medico sostenuto giorni fa, il team multidisciplinare di cura [lo staff che coinvolge diversi specialisti che collaborano per elaborare un piano di trattamento personalizzato per i pazienti con più patologie] che si occupa di me mi ha convocato per stamattina (18 agosto 2025) per comunicarmi la strategia di cura tra loro concordata. 

Dopo gli auguri di buon ferragosto passato, come si dice dalle mie parti, mi hanno simpaticamente rinfacciato di avergli rovinato il ponte di ferragosto, perché si erano dovuti riunire sabato scorso (16 agosto) per lavorare sul mio caso. Ho detto:

“Mi spiace. Ma non avreste potuto convocarmi per il pomeriggio di oggi, e lavorarci su stamattina?”

La risposta:

“Purtroppo no. Lei è nato il 17 agosto, e ieri ha compiuto 75 anni. Sabato ne aveva ancora 74, e i ‘consigli’ dell’IA, stamattina, sarebbero stati diversi da quelli invece ricevuti sabato. E siccome noi le vogliamo bene, perché . . . [un po' di complimenti] abbiamo preferito assumerci la responsabilità delle nostre professionalità, invece che ‘scaricarle’ ad un computer.”


La faccio breve. 

Io oggi ho 75 anni, e sabato scorso invece ne avevo 74, e per un 75enne i vari sw avrebbero sconsigliato le soluzioni da loro previste e ne avrebbero suggerite altre.

Ho apprezzato e ringraziato.


Ma la faccenda mi ha fatto, indubbiamente, riflettere.


 

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