UN EMERGENZA DEBITO È ALLE PORTE
da Edward Carr, Vicedirettore
di The Economist
Uno dei punti forti della nostra analisi generale economica è il rapporto speciale annuale sull'economia mondiale.
Ogni anno scegliamo un tema: nel 2024 è stata la potenza economica americana, nel 2023 la pericolosa economia della difesa della patria.
Questa settimana usciamo con la copertina Governi in rovina, un'analisi approfondita della minaccia incombente rappresentata dal crescente debito dei paesi ricchi.
L’articolo è scritto dal nostro redattore economico, Henry Curr. Avverte che il mondo potrebbe ritrovarsi con una brutta ondata di inflazione, ed analizza l'argomento nell'articolo di copertina.
Il debito pubblico dei paesi ricchi vale già il 110% del PIL.
Escludendo la pandemia di Covid-19, non era mai stato così alto dai tempi delle guerre napoleoniche.
I governi faranno fatica a trovare una via d'uscita dalla trappola che si sono creati. Non possono evitare l'aumento degli interessi passivi o la maggiore spesa per la difesa.
L'invecchiamento della popolazione esercita un'irresistibile pressione elettorale ad erogare più denaro.
Aumentare le tasse è altrettanto difficile.
Molti governi europei tassano già al massimo; in America, tasse più elevate sono un biglietto per la sconfitta elettorale.
Si potrebbe sperare che la crescita della produttività, alimentata dall'intelligenza artificiale, venga in soccorso.
Purtroppo, le pensioni e la spesa sanitaria tendono ad aumentare con i redditi: nei grandi stati sociali aumenteranno insieme alla produttività.
Lo stesso accadrà per i tassi di interesse, compensando la manna fiscale derivante da una crescita più rapida.
Vale quindi la pena riflettere, finché c'è ancora tempo, sui gravi danni che l'inflazione arreca alle economie e alle società.
Un'inflazione incontrollata sposta la ricchezza dai creditori ai debitori; da chi ha liquidità e obbligazioni a chi possiede beni reali come le case; e da chi concorda contratti e salari in contanti a chi è abbastanza scaltro da prevedere prezzi più alti.
L'inflazione punisce la classe media e logora il contratto sociale.
Attenzione!
È possibile che l'economia americana debba fare i conti con una difficile realtà.
