È CROLLATO IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
La Corte dei Conti (che esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo), avendo rilevato la non conformità alla legge nelle procedure seguite, ha negato il visto di legittimità sulla delibera del CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) relativa al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, bloccando di fatto l'iter amministrativo.
Le motivazioni della decisione evidenziano non poche gravi criticità.
1. Violazione delle direttive europee su ambiente e appalti.
Secondo la Corte, il progetto non rispetta le normative europee in materia di conservazione degli habitat naturali (Direttiva Habitat) a causa di carenze nell'istruttoria e nella motivazione della valutazione di incidenza ambientale (VIncA).
È stata rilevata anche una violazione delle norme sugli appalti pubblici (Direttiva 2014/24/UE) per modifiche sostanziali al contratto originario senza una nuova gara, nonostante la rilevante lievitazione dei costi, quasi triplicati rispetto al progetto iniziale.
2. Mancanza del piano tariffario.
Non è stato acquisito il parere vincolante dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) sul piano tariffario, un elemento fondamentale per la validità del piano economico e finanziario del progetto.
3. Assenza di alternative progettuali.
La Corte ha evidenziato la mancata valutazione di alternative all'opera, come previsto dalla normativa.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), guidato da Matteo Salvini, ha annunciato di essere già al lavoro per superare i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti.
La Corte dei Conti ha anche rifiutato il visto al Decreto Ministeriale relativo alla nuova convenzione con la società concessionaria Stretto di Messina spa.
Nonostante questi ostacoli, il Governo ha ribadito la volontà di procedere con il progetto, dichiarando che prevede l'avvio dei cantieri per le opere preliminari entro la fine del 2025.
Ma il Governo non può dimenticare che la Repubblica Italiana si fonda su tre poteri, rigorosamente separati, proprio per evitare che il potere si concentri in un'unica persona o istituzione:
- Il potere legislativo (creare le Leggi), affidato al Popolo, che lo esercita attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento.
- Il potere esecutivo (applicare le leggi), affidato al Governo.
- Il potere giudiziario (far rispettare le leggi), affidato alla Magistratura.
Non c’è altro da dire.
Buona domenica.
