LA SINISTRA ITALIANA È MORTA A KIEV.
di Mattia Madonia
Era agonizzante da decenni, probabilmente dal 1984 a Padova [morte di Berlinguer], dal 1989 a Berlino, dal 1991 a Bologna, per non parlare dello stato vegetativo durante il berlusconismo e dell’accanimento terapeutico in seguito alla carica dei 101 franchi tiratori del 2013.
L’Ucraina ha definitivamente staccato la spina, senza nemmeno l’alleviamento dell’estrema unzione e qualche accenno di vis drammatica.
Trovo abominevole l’alleanza del PD con le quinte colonne di Putin in Italia (M5S) e con gli alfieri di tutte le resistenze, a meno che non abbiano la bandiera gialloblu (AVS).
Trovo ignominioso il silenzio social di Schlein di fronte al piano nazimafioso Putin-Trump, dando priorità alle elezioni in Puglia e all’accozzaglia melmosa che i campani dovranno votare trattenendo i conati di vomito.
Trovo oscene le posizioni dei nostalgici sovietici, che vengano da un vignettista o da un medievalista accecato dal nuovo ruolo di popstar.
Trovo vergognosi gli articoli di una rivista di geopolitica nata e cresciuta ciucciando un tubo di Gazprom.
Trovo meschine le scelte dei conduttori televisivi “di sinistra” di invitare fiancheggiatori di Putin per raccattare qualche punto di share in più.
Trovo un insulto all’intelligenza umana lo spazio e la presunta credibilità in mano ai satelliti che ruotano intorno all’allievo di Montanelli.
Trovo pernicioso che a lottare per gli ucraini siano rimasti solo un paio di partiti centristi, i Radicali e qualche sparuta associazione dimenticata da Dio, e a cui vanno le mie lodi.
Questo è un punto di non ritorno, la Storia non dimenticherà.
“Con questi dirigenti non vinceremo mai”, urlava Nanni Moretti in Piazza Navona nel 2002.
Aggiorno al 2025: “Con questi dirigenti non esisteremo più”.
E non meritano nemmeno la damnatio memoriae: i loro nomi dovranno essere incisi sul muro della vergogna lettera dopo lettera.
Quelli di chi ha giustificato un criminale di guerra FASCISTA.
Quelli di chi si è alleato con i giustificatori.
Quelli di chi ha delegittimato la resistenza ucraina.
Quelli di chi ha permesso di istituzionalizzare la legge del più forte e la prevaricazione come mezzo politico.
Quelli di chi ha avvelenato i pozzi facendo il ventriloquo di Lavrov e Dugin.
Quelli di chi per quasi quattro anni ha invertito la narrazione, i carnefici e le vittime.
Quelli degli antieuropeisti, delle serpi in seno, dei cavalli di Troia che sbandierano un antioccidentalismo venduto come passepartout per avallare ogni strage russa.
Quelli che hanno taciuto di fronte a migliaia di bambini ucraini rapiti e deportati nei campi d’addestramento russi.
E andassero affanculo anche quelli che selezionano l’indignazione in base ai nemici e agli alleati dei popoli vessati.
Non avete il diritto, VOI, di sostenere i palestinesi. A maggior ragione se associate Hamas e il 7 ottobre alla Resistenza e non all’altro aguzzino di un popolo martoriato. Voi che, tra l’altro, gongolereste se gli israeliani venissero tutti trucidati e, in quel caso, lascereste le piazze vuote come quelle per gli ucraini.
Vi meritate Netanyahu, poiché è fatto della stessa sostanza dell’altro criminale che osannate.
Andate a pulirvi la coscienza postando un’anguria su Instagram, ignavi.
Andassero affanculo anche gli analfabeti funzionali che ripetono le frasi che sentono dai loro beniamini. “La Storia studiata su Topolino”, “l’allargamento della Nato a Est”, “Bandera”, “ucraini nazisti”, “il battaglione Azov”, “la pulizia etnica nel Donbas”, “il colpo di Stato nel 2014”.
La vostra ignoranza non è una colpa. La vostra protervia sì.
Andassero affanculo gli statunitensi che stanno tradendo gli ucraini come hanno fatto con i curdi e con altri popoli. Hanno il presidente che si meritano: un mafioso che ricatta e che è ricattabile, in quanto pedofilo e corrotto.
Andassero affanculo quelli che nel 1994, a Budapest, hanno sottratto la deterrenza ucraina in cambio di garanzie su sicurezza e integrità territoriale, per poi spolpare viva Kiev e banchettare con i suoi territori, le sue terre rare e le sue ricchezze.
Andassero affanculo quelli che rimarcano la corruzione ucraina, evidentissima da anni, e lo fanno da una nazione come la nostra che ha al governo un partito nato dagli accordi con Cosa Nostra e uno che ha rubato allo Stato 49 milioni di euro. Quello “sano” ha una fiamma tricolore nel simbolo e i busti del Duce negli uffici.
Sosteniamo - giustamente! - i popoli governati dai terroristi e poi ci scandalizziamo per quelli in cui saltano due ministri e la Giustizia funziona.
Andassero affanculo quelli che non hanno capito che la capitolazione dell’Ucraina coinciderebbe con quella dell’Europa, della democrazia, delle ultime travi etiche e morali che reggono una baracca già scricchiolante.
Gli italiani sono bravissimi a perdere le guerre, anche quelle ibride. Ne usciamo sconfitti ancora una volta, sepolti dalla propaganda e non dalle bombe, e le macerie culturali dureranno più a lungo delle altre, con una ricostruzione che fatico a immaginare.
Sugli altri nutrivo ben poche speranze, ma il tradimento della mia parte politica è imperdonabile. Almeno non dovremo più illuderci di nulla.
La sinistra italiana è morta a Kiev, e anche l’intero genere umano non si sente tanto bene.
Amen.
