LA SITUAZIONE NEGLI USA SEMPRE PIÙ FEBBRILE
di Vincenzo Marini Recchia
Nel clima rovente raggiunto dalla mobilitazione anti Trump, 7 parlamentari Dem e un indipendente hanno deciso di fermare il filibustering che bloccava la legge di bilancio voluta da Trump. L’intero apparato federale era ormai al caos e il capo gruppo Dem, Schumer ha deciso di negoziare con un compromesso che gli costerà probabilmente la leadership. Ieri, durante la partita di football, l’intero stadio dei Washington commanders ha contestato per due lunghi minuti la presenza di Trump e di Hegseth costringendoli ad andarsene prima del previsto. “Al Natale chiedo di portarmi un nuovo Presidente“ è la t-shirt letterina a Babbo Natale che furoreggia.
Nel frattempo cresce il consenso verso I governatori Dem come Newsom, Pritzker, Spanberger o I deputati come Buttigieg, Crockett, Ocasio-Cortez, Sanders. Il rischio dell’opposizione a MAGA di un cortocircuito verso l’estremismo che permetta a Trump di continuare a manipolare gli elettori esiste ma la caduta di consenso non è mai stata così elevata. Le dimissioni del giudice Wolf, un repubblicano nominato da Reagan, segnalano una frattura dentro il corpo politico GOP, difficilmente riassorbibile: neanche con le più spericolate delle trovate propagandistiche. Il ridicolo duetto con il “nuovo ministro degli esteri russo“, l’ungherese Orban, è una mortificazione palese dell’immagine Americana sulla scena geopolitica.
Se è certo che i leader Dem più prudenti lavorano per le elezioni di mid term, è anche altamente probabile che qualche nuova improvvida iniziativa di Trump -soprattutto in politica estera- possa far precipitate la situazione.
