NON È UN PIANO DI PACE, MA UN ULTIMATUM DELLA RUSSIA RECAPITATO DA TRUMP.
da Jack Daniel
Per capire lo spirito che anima il tutto è sufficiente leggere l'articolo 14 qui
Si parla dei fondi russi congelati, 100 miliardi di questi saranno destinati alla ricostruzione dell'Ucraina, ma saranno gli USA (cioè Trump e i suoi cari) a dirigere le operazioni e stabilire gli investimenti. In cambio, gli USA si prenderanno il 50% dei profitti. L'Europa, inoltre, verserà altri 100 miliardi.
E quindi, Russia e USA si mettono d'accordo perché gli europei mettano 100miliardi nella ricostruzione, e la Russia, in cambio dell'approvazione da parte di Trump del suo ultimatum, regalerà al Presidentissimo profitti su capitali che non sono USA. Gli europei, cioè noi, ovviamente all'oscuro di tutto.
Il pensiero corre a chi, fino a qualche mese fa, blaterava di Putin e dei suoi sforzi per il multilateralismo. Eccolo: un accordo a due, che però impone condizioni a chi non è stato manco avvisato. Gli europei, ma, soprattutto, l'Ucraina. Proseguiamo.
Altro passaggio divertente è il punto 7. L'Ucraina si impegna a scrivere in Costituzione che non entrerà nella NATO e la NATO si impegna a scrivere nel suo statuto che l'Ucraina non farà mai parte dell'Alleanza Atlantica. Cominciamo dalla NATO. Il trattato dell'Alleanza qui all'articolo 10 dice che ogni Paese europeo può essere invitato a far parte della NATO, previo unanime consenso degli aderenti. Per escludere l'Ucraina oggi e domani, bisogna quindi cambiare il Trattato, cosa che però non può fare Trump da solo, visto che (articolo 12) ogni riforma del Trattato può essere fatta solo previa consultazione di tutti gli aderenti. Tra i quali, ancora una volta, ci siamo noi. Anche qui, si chiede a Zelensky (oltre che a Trump e Putin) di firmare un qualcosa che impegna altri.
Veniamo alla Costituzione ucraina, che dovrebbe essere modificata per escludere l'ingresso nella NATO. Immaginiamo che a Mattarella (o Meloni) venga richiesto di firmare un foglio nel quale si impegnano a modificare la Costituzione. Secondo voi che risponderebbero? Facile: che non possono farlo, perché non sono loro due che modificano la Costituzione. Immaginiamo poi che, sempre a Mattarella e Meloni, venga chiesto di firmare un foglio nel quale ci sia scritto che il Friuli, Il Trentino Alto Adige e il Veneto diverranno austriaci. Al di là di ogni altra considerazione, cosa risponderebbero Meloni e Mattarella? Idem: ammesso e non certo concesso che siano d'accordo, non possono farlo, perché la Costituzione italiana riconosce la Repubblica una e indivisibile, e non sono certo loro che possono cambiarla. Eppure con l'ultimatum, punto 21, si chiede a Zelensky di firmare un foglio che fa passare interi territori ucraini sotto sovranità russa.
Il bello di buona parte dell'opinione pubblica italiana (anche quella che si definisce molto pacifista e auspica la resa dell'Ucraina dal primo giorno) è completamente contraria (giustamente) all'idea che Meloni cambi la Costituzione di sua volontà, però pretende che Zelensky lo faccia. Eppure, anche Zelensky ha giurato sulla sua Costituzione qui e anche la Costituzione ucraina si proclama (art. 2) una e indivisibile. E anche la Costituzione ucraina (art. 154) prevede norme stringenti per la modifica della Costituzione, un po' come il nostro art. 138. In poche parole: Zelensky non può firmare. Anche perché (articolo 157) è stabilito che la Costituzione ucraina non possa essere cambiata in nessun caso se in presenza di violazioni all'integrità territoriale (e l'invasione russa lo è) o se vige stato di emergenza e legge marziale (e anche questo è il caso).
Insomma: Zelensky dovrebbe fare un colpo di Stato, annullare la Costituzione, sciogliere il Parlamento e firmare il cosiddetto trattato di pace (cioè l'ultimatum).
In definitiva, questo ultimatum, al di là delle altre innumerevoli scempiaggini ivi contenute, impone condizioni ad un Continente (l'Europa) e a 31 Paesi aderenti alla NATO senza che nessuno sia stato minimamente consultato. Alla faccia del multilateralismo. Presuppone poi la soppressione della Costituzione e della democrazia ucraine.
Immagino e spero che nessuno, tra quelli che quotidianamente invocano il multilateralismo e si ergono a difensori della Costituzione nata dalla Resistenza, abbia il minimo dubbio su come debba essere accolto questo ultimatum. Vero? O la democrazia e la Costituzione vi piacciono solo se si parla di noi, e gli altri si impicchino pure?
