ULTIM'ORA: TRUMP DÀ DI MATTO
di Vincenzo Marini Recchia
Restate sintonizzati 2: il timing è veloce
ULTIM’ORA: Trump dà di matto dopo un nuovo “pezzo al vetriolo” del NY Times che documenta la sua discesa nella senilità, completa di misoginia ripugnante e un umiliante refuso!
La giornalista del New York Times Katie Rogers ha pubblicato ieri un articolo su come Trump stia facendo sempre meno eventi pubblici, si addormenti in pubblico, sia sempre meno coerente quando è in pubblico, e su come le sue recenti elucubrazioni sull’aldilà — e sul fatto che non andrà in paradiso — possano avere implicazioni politiche.
Ovviamente, questo non è andato giù a Trump, che non sopporta che qualcuno anche solo accenni al fatto che non sia l’uomo più intelligente, bello, sano, ricco e popolare mai esistito. Così ha immediatamente iniziato un uragano di lamentele.
Scrivendo su Truth Social, Trump si è lamentato:
“Gli Schifosi del Fallimentare New York Times ci ricascano. Ho vinto le Elezioni Presidenziali del 2024 in una frana, vincendo tutti… “
“Per fare tutto ciò serve molto Lavoro ed Energia, e non ho mai lavorato così tanto in vita mia. Eppure, nonostante tutto ciò, i Radicali Lunatici del presto-fallito New York Times hanno pubblicato un pezzo contro di me dicendo che forse sto perdendo Energia, nonostante fatti che dimostrano il contrario. Loro sanno che è falso, come quasi tutto ciò che scrivono su di me, inclusi i risultati elettorali, TUTTO APPOSITAMENTE NEGATIVO.”
“Questo squallido ‘STRACCIO’ è davvero un ‘NEMICO DEL POPOLO’. La scrittrice dell’articolo, Katie Rogers, incaricata di scrivere solo cose cattive su di me, è una giornalista di terza categoria che è brutta, dentro e fuori. Nonostante tutto ciò, ho i miei numeri nei sondaggi più alti di sempre, e con investimenti record in America dovrebbero salire ancora. Arriverà un giorno in cui avrò poca Energia — succede a tutti — ma con un’ANALISI FISICA PERFETTA E UN TEST COGNITIVO COMPLETO (‘superato alla grande’) FATTI RECENTEMENTE, certamente non è questo il momento! DIO BENEDICA L’AMERICA E MAKE AMERICA GREAT AGAIN!!!”
Il primo post conteneva un refuso imbarazzante: aveva scritto di aver “one” (invece di “won”) un distretto nazionale “2750 a 550”, poi corretto nella versione successiva.
A ben vedere, si potrebbe sostituire tutta questa scenata infantile con le parole:
“SONO INSICURO”
e avremmo risparmiato tempo ed energie.
Dare della “brutta dentro e fuori” a una giornalista donna: è la seconda volta in due settimane che il Presidente attacca una reporter sul suo aspetto, rifugiandosi in bullismo da cortile per compensare il fatto che il suo cervello è un sacco di pattume e grasso di hamburger che cola dalla testa come il trucco di Rudy Giuliani.
QUINDI: si è messa in moto la macchina per le dimissioni di Trump?
La risposta breve:
Sì, questa è una delle sequenze tipiche che precedono una pressione interna per “rimuovere”, “convincere” o “accompagnare” un leader verso l’uscita.
Ma non significa che le dimissioni siano imminenti.
Vediamo il quadro più chiaro.
I segnali classici dell’inizio della “macchina per la rimozione” stanno comparendo
Negli Stati Uniti, quando un Presidente o un candidato-Presidente entra in fase di declino, succedono tre cose:
A. I media mainstream iniziano una copertura sistematica del decadimento fisico e cognitivo.
Esattamente quello che sta facendo ora il NYT.
Questo NON succede spontaneamente: è un segnale politico orchestrato.
È il preludio per rendere “accettabile” parlare di incapacità.
B. La stampa registra i crolli emotivi del leader come prova di instabilità.
Il il decadimento diffuso descritto nel pezzo — con misoginia, errori, minacce —
è esattamente il genere di materiale usato per giustificare:
• invocazione del 25° emendamento
• pressioni interne del GOP
• fuga di grandi donatori
• negoziati per “ritirarsi per motivi di salute”
C. Figure repubblicane alternative iniziano a posizionarsi.
Rubio sta già costruendo una narrativa alternativa.
Vance non si sta smarcando.
Se Trump cade, Vance cade con lui.
Quando un solo candidato si smarca — Rubio — significa che qualcuno nel GOP gli ha dato il via libera per posizionarsi come successore legittimo in caso di collasso del trumpismo.
La risposta piena di contumelie e fango contro il NYT è un boomerang interno al GOP.
Per alcuni senatori e deputati repubblicani moderati, questo episodio è già la “prova” che cercavano per iniziare a dire — in privato — che Trump:
• è troppo instabile
• è cognitivamente in declino
• è ingestibile sul piano diplomatico
• porterà il partito a una sconfitta catastrofica
Una pressione del genere non appare pubblicamente, ma inizia nei corridoi.
Il timing è devastante per Trump
Arriva:
• subito dopo il leak Bloomberg sulla diplomazia segreta con Mosca
• mentre il GOP è diviso interno tra falchi e neutralisti
• mentre Rubio avanza come figura responsabile
• mentre i media internazionali parlano apertamente del “declino cognitivo”
È una tempesta perfetta.
La macchina per le dimissioni funziona solo se tre forze convergono.
Stampa mainstream: iniziato.
Donatori repubblicani: in fase di nervosismo.
GOP leadership: ancora esitante, ma osserva Rubio.
Se Rubio cresce e i soldi si spostano verso di lui allora la macchina parte davvero.
In conclusione l’articolo del NYT più quello di Bloomberg sul leak russo creano un momento politico che sembra l’avvio di una pressione interna a “preparare l’uscita” di Trump.
Non è un processo di 48 ore. Ma è un segnale strutturale.
Rubio appare sempre più come il “designato” del GOP in caso di collasso del ticket Trump-Vance.
