I fundamenta di Ettore Cardoni
Museo della comunicazione
Aula del Comitato Scientifico
Addì due del mese di marzo dell’anno del Signore millenovecentonovantanove,
Ettore Cardoni, candidato al dodicesimo posto del Comitato Scientifico, espone i suoi fundamenta.
Onorevoli membri di codesto Comitato Scientifico, mi avete chiesto di esporre il mio pensiero, per comprendere se sarò in grado di assolvere l’incarico di sviluppare le nuove aree tematiche del Museo, di cui è previsto l’inserimento negli anni che vanno dal presente al 2010.
Ho chiesto al Presidente, Loris Jacopo Bononi, qualche indicazione di massima sull’argomento da trattare, e mi ha suggerito di provare a rispondere alle seguenti domande:
A) quali sono state le pietre miliari della storia degli strumenti per la creazione dell’informazione? Che vuol dire: cosa hanno utilizzato gli uomini, dalla preistoria ad oggi, per produrre le informazioni, per scrivere testi, redigere saggi, cronache, leggi, norme, contratti, resoconti, bilanci, previsioni, per inviare missive, lettere d’amore, ordini, lettere di cambio, e commerciali in genere, per musicare opere, sinfonie, canzoni …?
B) quali sono state le pietre miliari della storia degli strumenti e dei sistemi per la distribuzione dell’informazione? Che significa: quali strumenti e sistemi sono stati utilizzati per trasferire ad altri la conoscenza di ciò che gli autori avevano prodotto?
La ricerca, che all’inizio sembrava difficile, è invece risultata di una semplicità estrema.
Infatti, gli strumenti per creare l’informazione sono stati, nell’ordine:
1. la penna; dapprima forse una scheggia di un osso, un frammento di pietra, appuntiti quanto basti per tracciare segni e disegni, sulle rocce, all’interno di una caverna, su pelli animali, e poi, un pezzo di metallo capace di grafire la pietra, la creta, la cera, o un metallo dolce, e poi, forse, un pezzo di carbone, il lapis, lo stilo, la penna d’oca, la penna con il pennino, la stilografica, ed infine la “biro” (la penna a sfera inventata dall’ungherese Lazlo Biro, e a lui intitolata dalla Parker americana, che ne acquistò il brevetto);
2. la macchina per scrivere, che facilitò a tutti la scrittura e la lettura dei testi; pensiamo ai tipografi, che dovevano interpretare i manoscritti degli autori, spesso difficili da comprendere;
3. il personal computer, che, permettendo di copiare, incollare e spostare, aggregare i dati più disparati, ha reso più veloci i processi di assorbimento e di elaborazione delle informazioni e della comunicazione.
Quindi, 3, e tre sole, sono state sino ad oggi le pietre miliari nella storia degli strumenti per la creazione dell’informazione.
Pochi anche gli strumenti e i sistemi per distribuire l’informazione: si contano sulle dita di una sola mano.
Dopo la tradizione orale, nasce il testo scritto, rotolo o volume, e cioè il libro, nella sua prima forma, realizzato dagli amanuensi. Un amanuense, tuttavia, poteva produrre pochissimi esemplari di un testo, e pochissimi testi, nella sua vita. Poche erano le persone che potevano accedere al contenuto di un testo manoscritto, e lento e privilegiato era l’accesso alla conoscenza dei contenuti scritti. Il pensiero dell’autore, e/o le informazioni contenute in un testo, venivano trasmesse a poche decine, al massimo a qualche centinaio di persone, ed erano comunque necessari anni perché queste informazioni fossero divulgate, anche in ambienti colti.
Ma, alla fine del XV secolo, arrivò … …
1. il libro stampato con caratteri mobili, che faceva seguito al libro manoscritto e al libro xilografico, consentì, per il suo basso costo di produzione, che il pensiero di una persona, e/o le informazioni a sua disposizione, potessero giungere a migliaia, a milioni, di persone in tutto il mondo. Fu la rivoluzione del secondo millennio. Dalla fine del quattrocento in poi gli uomini ebbero modo di scambiare pensieri, concetti, conoscenze ed informazioni, con velocità e frequenza, e con esattezza di dettato, sempre crescenti. La democrazia deve molto alla tipografia.
Ci vollero altri quattro secoli perché si giungesse alla successiva pietra miliare … …
2. radio e televisione; questi nuovi strumenti, basati sulla trasmissione in etere di radiofrequenze, consentirono che il pensiero di una persona, e/o le informazioni a sua disposizione, potessero giungere a centinaia di migliaia, a milioni, di persone in tutto il mondo; di più dei libri, che contengono solo testi e poche illustrazioni, queste nuove tecnologie possono trasportare anche suoni e quantità enormi di immagini, così tante da diventare animazioni, e quindi riproduzioni cinematografiche.
Alla fine di questo secolo, agli inizi del XXI, agli albori del terzo millennio, la terza pietra miliare … …
3. Internet: la Rete. Il primo sistema che non solo consente la diffusione delle informazioni da una persona a milioni di altri abitanti del pianeta, ma che contiene in sé anche sistemi di interattività fra autori e fruitori delle informazioni, e, cosa ancor più importante, certamente fondamentale, consente l’accesso a chiunque, autore anche con poco o niente denaro, e a quei fruitori che fossero anch'essi nelle stesse condizioni economiche, di scambiarsi informazioni. E’ la democrazia della comunicazione; non ancora pienamente realizzata, certo, ma lo strumento esiste, è a disposizione dell’Umanità.
Abbiamo visto come, anche nel caso della storia degli strumenti e dei sistemi per distribuire l’informazione, così come in quello della storia degli strumenti per creare l’informazione, tre, e tre sole, sono state sino ad ora le pietre miliari.
Penso di aver trovato le risposte giuste alle domande che mi erano state poste; penso di aver identificato i caratteri del genoma della comunicazione, le linee elicoidali del DNA della comunicazione.
Identificati i caratteri del genoma, il ricercatore non poteva non porsi la successiva, necessaria, ineludibile domanda: quali sono gli effetti che tali caratteri producono sull’umanità? Tutti gli abitanti del pianeta sono allo stesso livello evolutivo, relativamente a tali caratteri? Se non, perché?
Anche questa risposta era facile: come sempre, era stata una questione economica, un problema di costi, di denaro. Quali erano stati, nel tempo, i costi di questi strumenti e di questi sistemi? Quanto i maggiori o minori costi di tali strumenti e di tali sistemi avevano influenzato, ed influenzeranno, il Progresso dell’Umanità, l’evoluzione della Civiltà?
Pensieri ed informazioni non sono mai state a disposizione di tutti in egual modo; chi ha avuto accesso alle informazioni ha prosperato, chi non ce l’ha avuto è arrivato sempre secondo alla spartizione delle risorse del pianeta; la cultura non è stata democratica; l’accesso all’informazione non è mai stato ugualmente facile per tutti.
Il costo delle informazioni è tale che molti non possono permettersi di comprarle; chi non ha informazioni, per esempio, non può sapere che quella materia prima, quel prodotto del sottosuolo di cui è ricco il suo paese, dall’altra parte del mondo vale 10 volte di più di quanto in realtà lui riceve da coloro a cui lo vende, lì in loco. Tale iniqua distribuzione delle informazioni ha creato ingiustizie sociali e enormi problemi al nostro pianeta e ad alcuni suoi abitanti.
L’informazione negata ha negato il Progresso, la Civiltà e la Giustizia Sociale.
Compito di questa Istituzione è narrare ai visitatori la Storia della Comunicazione, divulgare le informazioni, ma anche le idee, perché avanzino Progresso e Civiltà, e si realizzi Giustizia Sociale.
Avete pertanto deciso di sviluppare le aree: personal computer, radio e televisione, ed Internet (ancora non presenti in questo museo), ed avete deciso di affidare questo incarico ad un nuovo membro di questo Comitato Scientifico. Avete chiesto ad alcuni esperti del settore se fossero interessati ad occuparsene. Tra gli altri, al sottoscritto. E mi avete chiesto di illustrarVi cosa pensavo di questo progetto.
Ho ritenuto fosse corretto presentare me, prima di tutto, ed ho cercato di farlo, oggi, parlando dei fundamenta del mio pensiero sull'argomento. Le mie competenze specifiche, ed alcune idee, sono contenute nella cartellina che ognuno di Voi ha ricevuto il mese scorso, e che vedo che ognuno di Voi ha davanti a sé.
Grazie per il tempo che avete voluto concedermi.