BHE! NON È VERO CHE UNO VALE UNO!
Lunedì 4 giugno 2018, esattamente un mese fa, Movimento 5 Stelle e Lega Salvini Premier hanno dato vita al Governo Conte.
Il M5S, con oltre il 32% dei consensi sia alla Camera che al Senato, ha ottenuto 221 deputati e 112 senatori.
Incredibile a dirsi, il M5S ha avuto difficoltà nella assegnazione dei seggi, perché non pochi sono stati eletti in più circoscrizioni e collegi, e le varie rinunce comportano il ripescaggio dei primi non eletti, e sono da gestire; in parole povere, sembra che non se lo aspettassero nemmeno loro, un tale successo. Di cui oggi vorrei parlare.
Abbiamo in Parlamento circa 330, tra Deputati e Senatori, che credono che uno vale uno.
Concetto teoricamente meraviglioso, ma senza competenze e merito sono solo parole. O peggio, demagogia. Perché non è vero che tutti hanno pari conoscenze e capacità in ogni campo.
E siccome l'Italia è una Repubblica in cui la rappresentanza della volontà popolare è affidata, tramite elezioni politiche, al Parlamento, non possiamo non capire che è interesse del Popolo eleggere i migliori.
Ovviamente per migliori non debbono intendersi i più ricchi, o belli, o di nobile schiatta, o fisicamente dotati, o potenti.
I migliori sono coloro che posseggono le virtù umane principali (per esempio prudenza, giustizia, fortezza, temperanza -giusto per attingere ad una lista nota-, etc), oltre a quella, indispensabile, di saper amministrare al meglio la vita dei cittadini.
Nella cultura ebraica sono i giusti, le persone capaci di distinguere il bene dal male.
Nella cultura anglosassone c'è il trustee, il garante, la persona dotata di saggezza, che ha e rivela, nel comportamento, nel giudicare e nell'operare, oculato discernimento, moderazione, equilibrio intellettuale e spirituale, e una conoscenza delle cose acquisita con la riflessione e l'esperienza.
E così via.
Secondo il pensiero del M5S, invece, il Parlamentare può essere chiunque, purché eletto dal Popolo Sovrano, perché ciò è quanto previsto dalla Costituzione.
Ineccepibile, dal punto di vista del Diritto, ma un'idiozia, dal punto di vista logico. E svilisce la funzione dei Partiti, che dovrebbero -tra le altre cose- occuparsi e sovraintendere alla scelta dei migliori candidati, tra i quali, poi, il Popolo eleggerà i Parlamentari.
Certo non sarebbe stato male se i Padri Costituenti avessero dedicato qualche paginetta a questa faccenda.
Certo non sarebbe male se una prossima riforma costituzionale aggiungesse qualche paginetta su questo argomento, magari affidando al Garante della Costituzione, il Presidente della Repubblica, l'Autorità di approvare ogni candidato alle elezioni politiche, sulla base di quanto prescritto dalle paginette da me, con arroganza e presunzione, profetizzate.
Comunque, chi vivrà vedrà!
