MISTICANZA E DIMENTICANZA ENNO DEI PORETTI, si dice dalle mie parti.



La misticanza era un misto di erbe selvatiche per l'insalata, molto popolare in passato, e costituiva un'importante fonte di vitamine e minerali per le classi meno abbienti (i poretti, in dialetto umbro).

La dimenticanza dei torti subiti è anch'essa tipica della povera gente, a cui è facile ammannire menzogne, e che per questo motivo non si fida dello Stato, delle Istituzioni, della Politica, dei Partiti.

Per non dimenticare, quindi, è bene insistere, ribattere alle critiche (ricevute per il pezzo del 31 maggio scorso sulle aree di espansione), generiche, più da troll (chi interviene, spesso solo con slogan, giusto per disturbare) che da persone che -a pieno diritto- vogliono manifestare il proprio pensiero, e lo argomentano. Commenti del tipo "Sì, adesso ci mettiamo a creare i laghi artificiali, vuoti, da riempire quando piove!" o "Questa è fantascienza", ed altri simili. Pertanto, carissimi, . . .

 

Tra il 2020 e il 2021 l'Emilia-Romagna è stata la terza Regione italiana per consumo di suolo (cementificazione); più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale. Ma l'Emilia Romagna costituisce il 7,4% del suolo nazionale.

Ravenna è la seconda città d'Italia per consumo di suolo.

Reggio nell’Emilia la quarta.

Siccome quando e dove c'è il cemento l'acqua non riesce a filtrare nel terreno, ovvio che se non filtra, sguilla [scivola], s’ingruma [si ammucchia], non cammina, ma fugge [corre], gonfia, e si formano le onde di piena, che, se non trovano dei luoghi dove depositarsi nemmeno temporaneamente, man mano che vanno avanti, continuano a gonfiarsi, aumentando così la loro forza dirompente, devastante.

Non bisogna essere geologi per capire questo concetto. Delle due una: o si allargano i fiumi e si alzano gli argini -cosa chiaramente impossibile- o si creano, a distanze opportune lungo il percorso, invasi, VUOTI, dove DEPOSITARE temporaneamente l'acqua che sta piovendo in maniera abnorme, cioè più del solito. Bisogna creare dei LAGHI VUOTI, che facciano da cisterne.

Non è difficile da capire. Non sembra difficile da realizzare.

Dico sembra perché, pur fiducioso nella fattibilità delle soluzioni proposte, sulla base di consulenze raccolte estemporaneamente, non sta a me, eterno apprendista, verificare la possibilità di realizzazione, ma a chi è profumatamente pagato, dai cittadini, per farlo.

Cigno verde [Legambiente] da sempre, ho lottato, per anni, per spingere i partiti politici ad inserire l'ambiente nei loro programmi. Perché le politiche ambientaliste avrebbero dovuto far parte dei programmi di governo dei partiti che hanno governato, che invece hanno lasciato questi temi a verdi ed ambientalisti puri, che, non occupandosi degli altri temi, non hanno mai avuto fortuna elettorale, perché non parlano di economia, di giustizia, scuola, diritti civili, energia, politica internazionale, etc, temi che appaiono, agli elettori, più urgenti.

Così, verdi e ambientalisti sono diventati, nell'immaginario popolare, QUELLI DEL NO. 

Ma gli altri partiti - quelli di governo - non hanno pensato, concretamente, all'ambiente.

Ci aveva pensato Renzi, che nel 2014, con ItaliaSicura, stanziò, per il dissesto idrogeologico, 9,5 miliardi di euro (riuscì a spenderne solo 3; poi il suo Governo, vittima dei capi storici del partito che lui rappresentava, cadde.

Nel 2017 Gentiloni riuscì a riportare a 10 miliardi la somme disponibili, con SbloccaItalia, aggiungendo un miliardo dai prestiti della Banca europea degli investimenti.

Ma  arrivò Conte.

E Conte cambiò il nome del piano in ProteggiItalia, ne cambiò le procedure di attuazione, e, come per tante altri provvedimenti, non venne più realizzato quanto previsto

Inutile dire che anche il Conte 2 latitò. 

Draghi provò a far ripartire il progetto, ma si dovevano approvare prima procedure di attuazione valide, magari riportandole a quelle del Governo Renzi; non fece in tempo. Il Covid era -indubbiamente- un problema più urgente, C’era un Paese da vaccinare e da salvare. Lo fece. 

Poi Conte, Salvini e Berlusconi cacciarono quel grande statista, e, roba da ridere, se non fosse da piangere, si insediò questo governicchio di incompetenti, che porterà l’Italia alla rovina.

Ma torniamo alle aree di espansione.

Concludo.

Bisogna battere il ferro finché è caldo, perché noi italiani abbiamo la memoria corta; finché ci rode il chiccherone, per via di morti, feriti, sfollati, e soldi andati a donne perdute per le distruzioni causate dalle alluvioni, può anche darsi che gliela si faccia, a spingere questo Governo nella direzione giusta, ma se facciamo passare troppo tempo vinceranno, ancora una volta, l’oblio, la dimenticanza. 

 

Gli articoli più letti

GIORNI DI ORAZIONI FUNEBRI, DI EPITAFFI

DI PREVENZIONE, E DI AREE DI ESPANSIONE PER IL DEFLUSSO DELLE PIENE.