'A LIVELLA
Non dimentichiamo che costoro hanno posseduto, in vita, enormi somme di denaro ben 'inguattate' in conti cifrati di banche bahamensi o barbadiane, e che non è difficile, per loro, nominare esecutori testamentari di uno di questi conti certi loro ex compagni di merende, convicendoli a collaborare con ricchi compensi, o ricattandoli con la minaccia di rendere pubbliche le prove di crimini commessi insieme. Sicuramente non sono facili da organizzare, certi contratti, ma un modo esiste, ne sono certo.
Così, dittatori sanguinari, o narcotrafficanti, o gangster con numerosi omicidi sulla coscienza, pensano di aver vinto la loro guerra, se non con la morte, almeno con la fama.
- La tomba del più famoso narcotrafficante della Storia, Pablo Escobar Gaviria, è situata nelle vicinanze di Medellin, in Colombia, ed è un vero e proprio mausoleo, molto famoso in Colombia, dove la gente va regolarmente a depositare fiori sulla tomba di 'Pablito'.
- Enrico De Pedis, detto Renatino, capo della banda della Magliana, fu sepolto all'interno della cripta della basilica di Sant'Apollinare, alle spalle di Piazza Navona, a Roma, insieme a famosi Principi della Chiesa. Sepoltura autorizzata, in deroga al diritto canonico, dal Vicariato di Roma a firma del cardinale Ugo Poletti, dopo che il rettore della basilica, monsignor Piero Vergari, attestò in una lettera del 6 marzo 1990 che De Pedis in vita era stato un benefattore dei poveri che frequentavano la basilica. Così, dal 24 aprile 1990 fino al 18 giugno 2012, per 22 anni, la salma di De Pedis, a cui è stata attribuita la responsabilità di numerosi omicidi, ha goduto della compagnia di grandi della Chiesa anche in odore di santità.
Inutile portare altri esempi. Mausolei a parte, i 'programmi di riabilitazione' sono tanto più raffinati quanto più denaro viene utilizzato allo scopo. A partire dagli epitaffi sulle più umili tombe, che dimostrano come le virtù acquisite con la morte abbiano un effetto retroattivo. "Sposo affettuoso", o "Madre esemplare, moglie esempio di modestia e rettitudine", e via così. In vita, il primo picchiava la moglie e la seconda aveva messo un cesto di corna al marito, ma entrambi, dopo morti, si trasformano in persone dabbene; anzi, di più.
Similmente, si intitolano vie, piazze ed aeroporti non solo a Leonardo da Vinci o a Matteotti, ma anche all'assassino di quest'ultimo, Dumini, e ci sono assessori che vogliono intitolare un parco, oggi denominato Parco Falcone e Borsellino, ad Arnaldo Mussolini; l'ultima notizia è l'intitolazione dell'Aeroporto Malpensa a Silvio Berlusconi.
Insomma, è tutta da ridere. O da piangere.
Scriveva Totò:
’A morte ’o ssaje ched’è? . . . è una livella.
’Nu rre, ’nu maggistrato, ’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto, ’a vita e pure ’o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssenti’ . . . nun fa’ 'o restivo,
suppuorteme vicino-che te ’mporta?
Sti ppagliacciate ’e ffanno sulo ’e vive:
nuje simmo serie . . . appartenimmo à morte!
