IL SOCIALISMO LIBERALE


 

Viviamo un tempo strano. In Europa nascono pochissimi uomini dotati di talento politico, di capacità di analisi storica del passato e di visione del futuro. In compenso, moltitudini di ominicchi, gente a cui non dai un soldo di stima solo a guardarli, pervadono l'aere politico.

E quando mancano gli uomini, vengono a mancare anche le nuove idee, le soluzioni dei problemi che affliggono le comunità, i popoli, i Paesi, la società.

Passerà. Anche questi tempi di magra di buoni politici passeranno. E tornerà Primavera.

Nel frattempo, sollecitato dal pensiero di quanto sta accadendo in Francia, e smucinando in un'area di memoria di quasi mezzo secolo fa, mi tornano in mente i tempi in cui si parlava di socialismo liberale.

Chi meglio della vecchia, cara, Wikipedia?

"Il socialismo liberale (o liberal socialismo), è una corrente ideologica e politica che coniuga il pensiero socialista alle istanze del liberalismo classico.

Rispetto al socialismo classico, il fine ultimo, per i socialisti liberali, non è la totale conversione della società capitalistica in una di stampo socialista, bensì il conseguimento di un efficiente sistema economico misto, caratterizzato da una qualche forma di regolamentazione e pianificazione economica statalizzata, accoppiata ad una mera economia di mercato, in cui siano equamente contemplate la presenza di proprietà privata e proprietà statale, sotto forma di imprese pubbliche nazionalizzate o di società cooperative o autogestite o cogestite, dei beni strumentali, e in cui il processo politico-economico della società sia maggiormente democratizzato."


Capito, zucconi? 

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