PRESIDENZIALI USA. TRA POCHE ORE LA BATTAGLIA FINALE
Hanno già votato più di 75 milioni di cittadini, e le previsioni danno i due candidati pressoché in parità.
Gli Stati che saranno decisivi sono i soliti 7 (i swing States): Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Michigan, Arizona, Wisconsin e Nevada.
La macchina elettorale di Trump sembra essersi concentrata, in questi ultimi giorni, su Pennsylvania, North Carolina e Georgia, gli Stati che pesano di più sul sistema elettorale USA.
Il comitato elettorale della Harris, invece, sembra stia cercando di consolidare gli stati dei Grandi Laghi, considerati essenziali per qualsiasi candidato democratico.
L'ultimo sondaggio del New York Times e del Siena College danno la Harris in vantaggio in Nevada, North Carolina e Wisconsin, e Trump in vantaggio in Arizona; mentre vede in parità Michigan, Georgia e Pennsylvania. Ma voci di exit poll sostengono che Trump sta recuperando in Pennsylvania.
Le comunità etniche sono, come sempre, fondamentali, e credo (e spero) che la comunità italo-americana e quella portoricana (ognuna per propri motivi) aiuteranno la Harris a reggere l'urto di Trump in Penn.
Di contro, in Michigan la Harris rischia di perdere il sostegno di una comunità arabo-americana di oltre 200.000 persone, che condannano la gestione di Biden della guerra tra Israele e Hamas a Gaza.
In Iowa, invece, stato repubblicano dal 2012, Kamala Harris è data, dalla Selzer (per il Des Moines Register) al 47%, 3 punti avanti a Trump, dato al 44%.
Conta meno, per il sistema elettorale americano, il numero complessivo (nazionale) dei voti, ma mi sembra giusto citarlo, anche perché si tratta solo.di sondaggi. Abc News/Ipsos vede la Harris in vantaggio su Trump, e le assegna il 49% dei probabili elettori, contro il 46% di Trump.
Bene. Oggi (in USA domani, perché lì è ancora lunedì) comincia la battaglia definitiva. A più tardi, amici.