TRUMP HA INIZIATO UNA GUERRA MAFIOSA PER IL POTERE GLOBALE
Donald Trump, a capo di una organizzazione mafiosa nella quale sono confluiti alcuni plutocrati criminali, ha scatenato una guerra finalizzata al conseguimento del potere globale, alla costituzione, in modo stabile, di un nuovo ordine mondiale in cui è la forza ad avere ragione, in cui le grandi potenze concludono accordi minacciando quelle piccole.
Così come le mafie nostrane bruciano un negozio o un magazzino, uccidendo anche qualche dipendente di quell’impresa, per terrorizzare il proprietario e convincerlo a pagare il pizzo, Trump e la sua cosca, attualmente in joint-venture con la cosca di Putin, e la temporanea manovalanza della Corea del Nord, stanno grassando l’Ucraina.
Oggi.
E domani? Quali potrebbero essere le prossime vittime di questi nuovi gangster della geopolitica?
Penso, e spero, che il Congresso degli Stati Uniti d’America, i mercati finanziari, i cittadini statunitensi, e anche quelle multinazionali a cui il disordine porterebbe nocumento, riusciranno a trovare una pezza a colore per stroncare le folli intenzioni di questi criminali.
Siamo nel terzo millennio, e il mondo non può tornare indietro di secoli, ad epoche senza leggi ed accordi internazionali.
La Civiltà (l'insieme delle qualità e delle caratteristiche materiali, culturali e spirituali di una comunità, contrapposte al concetto di barbarie) non regredisce. Può rallentare la sua avanzata, può fermarsi per un po'. Ma non regredisce. M
Il termine civiltà, da cives, voleva significare proprio la distinzione tra l'organizzazione democratica dello Stato civile e quella individualistica ed autarchica della vita nelle campagne (e nei paesi dei barbari).
La cultura del Diritto, e delle Leggi, contrapposta a quella della forza, denominata appunto barbarie (fino al punto di contrapporre le buone maniere dei cives alla rusticitas, la rozzezza dei barbari), fu denominata Civiltà.
E la Civiltà non ammette scelte errate, assurde e dissennate.
