COLPO DA MANUALE A MIGLIAIA DI CHILOMETRI: L’UCRAINA COLPISCE IN PROFONDITÀ IL CUORE LOGISTICO RUSSO
da: OperativnoZSU su Telegram
Il 10 agosto sarà un giorno da ricordare! L’Ucraina ha sferrato due attacchi spettacolari e senza precedenti per profondità di penetrazione: un raid con droni a lungo raggio contro una raffineria nella remota Repubblica di Komi, a oltre 2.000 chilometri dal confine, e un’operazione mirata contro un hub di droni Shahed nel Tatarstan, a circa 1.300 chilometri di distanza.
L'ATTACCO AL TERMINAL DEI DRONI IN TATARSTAN
Secondo fonti della SBU, i droni del Centro Operazioni Speciali “A” hanno centrato un hub logistico nella località di Kzyl-Yul, dove erano stoccati droni kamikaze Shahed già pronti all’uso, insieme a componenti importati. Le immagini diffuse mostrano un drone ucraino colpire in pieno l’edificio: l’esplosione ha scatenato un incendio visibile a distanza. L’operazione rientra nella strategia di “smilitarizzazione profonda” degli asset russi, eliminando alla radice strumenti con cui Mosca colpisce le città ucraine.
L’ATTACCO RECORD A KOMI
Parallelamente, i droni dell’intelligence militare ucraina (GUR) hanno raggiunto per la prima volta la raffineria LUKOIL-Ukhtaneftepererabotka a Ukhta, nella Repubblica di Komi. Il bersaglio, fondamentale per rifornire l’esercito di occupazione di carburanti e lubrificanti, si trova a una distanza che supera di gran lunga qualsiasi operazione precedente: oltre 2.000 km dal confine ucraino.
Testimoni locali riferiscono di forti esplosioni nell’area industriale: almeno un serbatoio di prodotti petroliferi è stato perforato, provocando una fuoriuscita di carburante. Danneggiato anche un impianto per la lavorazione del gas e del condensato. In città si sono registrati blackout e interruzioni di internet.
UN MESSAGGIO STRATEGICO
Questi attacchi dimostrano la crescente capacità ucraina di colpire infrastrutture militari e logistiche russe ben oltre la linea del fronte, riducendo la capacità del Cremlino di condurre la guerra di aggressione. Operazioni di questo tipo, impossibili fino a pochi mesi fa, mostrano come la guerra abbia ormai un raggio d’azione che raggiunge il cuore stesso della Russia.
