POTETE NASCONDERE LA TESTA NELLA SABBIA, MA IL CU*O RESTA FUORI

 


La Guardia Costiera libica ha attaccato, in acque internazionali, la Ocean Viking che stava soccorrendo 87 naufraghi in mare (in due diverse operazioni), la notte tra sabato 23 e domenica 24 agosto, 

"Venti minuti consecutivi di spari contro di noi" denuncia l'equipaggio "Sebbene nessuno sia rimasto ferito fisicamente, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita".

"La nostra nave era stata autorizzata dal centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e a cercare un'altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali. Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso, la Ocean Viking è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente ordinato di lasciare la zona e dirigersi verso Nord. L'informazione ci è stata fornita prima in inglese e poi in arabo. Abbiamo risposto che stavamo lasciando la zona. A quel punto due uomini a bordo della motovedetta hanno cominciato a sparare contro la nostra nave, continuando ininterrottamente per 20 minuti, col chiaro intento di terrorizzarci.”

È d'uopo ricordare che la motovedetta libica è una delle imbarcazioni cedute dall’Italia al governo di Tripoli, e che gli stessi uomini a bordo potrebbero essere tra quelli addestrati dalle autorità italiane, come previsto dagli accordi tra il Governo di Roma e quello libico.

La Ocean Viking ha poi proceduto la navigazione verso il porto di sbarco assegnatole dal Viminale: Marina di Carrara. A 700 miglia (1.300 km) dall'area di salvataggio.

Così, tra anda e rianda, la nave dell’ONG è tenuta lontano per 4 giorni dal Mediterraneo. Oltre ai costi.


Bel modo di fare politica, Governo Meloni!

Regaliamo motovedette ai libici, li armiamo e li addestriamo a sparare, inseguendo, IN ACQUE INTERNAZIONALI, le navi delle ONG, che salvano vite umane, e quando arrivano in acque italiane, le obblighiamo a sbarcare a 650-700 miglia (1.300 km) da dove hanno effettuato il salvataggio. 

Così, dopo l’equipaggio della motovedetta libica (in realtà italiana), che rincorre, sparando, la nave della ONG, una volta arrivati in acque italiane, le Istituzioni fanno di tutto per rendere la vita difficile a costoro: li obbligano a sbarcare 1.300 km più a Nord.


Criminalità ipocrita, che si nasconde dietro scuse irricevibili, atteggiamenti incredibili; gli stessi con i quali abbiamo liberato e rimpatriato il criminale libico Almasri.


Continuate a nascondere la testa nella sabbia, ipocriti criminali amici dei criminali! Il cu*o resta fuori, ben visibile, e prima o poi un fulmine, lanciato da uno degli dei del Mediterraneo, vi centrerà in pieno!


Buon tutto a tutti!



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