MARTEDÌ 4 NOVEMBRE NEW YORK VOTA PER IL NUOVO SINDACO



New York, una delle più grandi città del mondo, e sicuramente centro di un immenso potere politico e finanziario, sarà, martedì prossimo, 4 novembre, protagonista delle elezioni a sindaco più strane della Storia di questa città.

Tre i candidati: 

  • Andrew Cuomo, indipendente
  • Zohran Mamdani, democratico
  • Curtis Sliwa, repubblicano

I sondaggi danno favorito il democratico Zohran Mamdani, un meraviglioso 34enne ugandese, musulmano, sciita duodecimano, naturalizzato statunitense di origini indiane. Tifo per lui, ma le manovre di Cuomo, che si presenta da indipendente per dividere i voti democratici e fare vincere il repubblicano, mi impensieriscono. Mamdani è quello, nella foto, di carnagione olivastra e con la barba.

Andrew Cuomo, 67enne, ex Governatore dello Stato di New York, appartiene alla dinastia dei Cuomo. Il padre, Mario, fu tre volte Governatore dello Stato di NY, e la madre, Matilda Raffa fu Segretario [Ministro] della Casa e dello Sviluppo Urbano durante la seconda presidenza Clinton. Sconfitto da Mamdani alle Primarie del Partito Democratico, si presenta da indipendente. E la cosa, a me personalmente, fa ribollire il sangue. Temo sia pagato dai Repubblicani trumpiani. È quello, nella foto, a sinistra di Mamdani.

C’è poi il repubblicano Curtis Sliwa (rosso di berretto e cravatta, nella foto), 71enne, attivista e conduttore radiofonico, fondatore e AD dei Guardian Angels, organizzazione di ronde per la prevenzione del crimine. Sliwa ha dichiarato di non aver votato per Trump alle elezioni presidenziali del 2016 e del 2020. Lo ha poi votato nel 2024, affermando, però, che "dovrebbe stare fuori dalla politica di New York”.

Né Trump ha mai appoggiato Sliwa. 

Ma Trump ha sempre mantenuto una certa distanza dalla politica di NYC, privilegiando quella federale, a Washington.

New York è la sede dei suoi affari, la sede di Trump Organization (Trump Tower, and so on), in cui i figli Donald Trump Jr. ed Eric Trump sono vice presidenti esecutivi. Poi ci sono la moglie Melania e la figlia Ivanka, ma un vero e proprio Giglio magico trumpiano, come a Washington, a NYC non esiste, in politica. Trump sembra privilegiare l’ottenimento del potere politico federale, a Washington, piuttosto che quello locale, a NYC.

Probabilmente, nella sua ottica, non sbaglia, perché l’indirizzamento di fondi federali in un senso, invece che nell’altro, possono dare un potere immenso anche su New York (perché il denaro è lì), senza doversi occupare di politica newyorkese, ma se -come è probabile, e come spero- il nuovo sindaco sarà Zohran Mamdani, i pescecani avranno vita dura a NY, nei prossimi anni.

Mamdani ha costruito la sua campagna elettorale attorno all'idea di una New York aperta a tutti, e non solamente ai ricchi e ai loro servitori, come -secondo lui- è invece diventata.

La classe media va rivalutata ed agevolata. La cultura, il pensiero, la musica, le arti, da qualunque classe sociale vengano, debbono tornare ad essere protagoniste, a New York, e non solo un ricordo di cui parlare sorseggiando cocktails da 30 dollari l’uno.

Le sue soluzioni includono il controllo degli affitti, con una politica della casa non più in mano agli speculatori; un salario minimo più alto; viaggi in autobus gratuiti; maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori e alle classi sociali meno abbienti, e così via. Spero proprio che venga eletto.

Auguri, Zohran!


Buon Halloween e buone votazioni ai newyorkesi.

Buon lungo fine settimana a tutti.

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