CROLLO DEI CONSUMI, E NON SOLO. MA IL GOVERNO DICHIARA CHE VA TUTTO BENE.
Italia: crollo dei consumi.
Il volume delle vendite nella grande distribuzione è crollato tra il 4 e il 6 %. Il 7% nei discount, notoriamente frequentati dalle famiglie meno abbienti.
Alcune voci:
- carne fresca: meno 10%
- pesce: meno 12%
- frutta e verdura meno 11%, con punte del 14%. Il calo peggiore degli ultimi 20 anni.
- pasta: meno 3%
- latte: meno 5%
- beni per l’infanzia: meno 8%
Le famiglie comprano meno quando hanno meno soldi per farlo, e/o quando i prezzi aumentano.
Affitti aumentati fino al 21% negli ultimi due anni.
Alimentari + abbigliamento + bollette + carburanti creano un totale inarrivabile per gli stipendi delle famiglie monoreddito, e le famiglie con un reddito sopra i 3.000 € netti al mese sono meno del 10% della popolazione.
Un insegnante con 20 anni di servizio guadagna meno di 1.800 euro netti al mese.
Un infermiere arriva ai 2.000, con notti e festivi.
Un impiegato di banca a 1.600 euro.
Inutile rimarcare il fatto che i politici e i dirigenti della Pubblica Amministrazione si sono aumentati emolumenti e rimborsi, e che le società quotate in Borsa hanno distribuito dividendi record.
Nel frattempo, il governo annuncia successi e ripresa economica, produzione industriale in aumento, e miglioramento dei servizi.
Ma alcuni dei dati strombazzati dal Governo sono falsi.
La sanità è al collasso, e le regioni spendono un mare di quattrini per pagare le strutture private convenzionate, che crescono come funghi e fanno utili incassando dalle regioni e da quei privati che, non volendo fare file improponibili, pagano 250 € per una visita da uno specialista; quello stesso specialista è disponibile, nella struttura pubblica, solo dopo una fila di 6-9 mesi.
È ovvio che si potrebbe vietare a costoro di esercitare privatamente, e pagargli gli straordinari 60-70 € l’ora. In un’ora farebbero 2 visite, e pur spendendo al massimo altri 80-100 € l’ora tra strutture (comunque inutilizzate in quegli orari), personale infermieristico e inservienti, la collettività risparmierebbe 150 € a visita, i cittadini (noi) avremmo un servizio migliore, e il cancro della sanità privata sarebbe debellato.
Un discorso analogo dovrebbe essere applicato ai mondi di banche, di produttori di energia da fonti alternative, e alle big companies di Internet, che pagano più che lauti dividendi ai loro soci, e meno tasse di un netturbino.
L’evasione fiscale supera 90 miliardi di € l’anno. Con condoni e rottamazioni che insegnano che pagare non conviene; chi dovrebbe accorgersene non se ne accorge quasi mai, e quando se ne accorge, c'è sempre tempo per pagare, senza sanzioni e in 9 anni.
Il PNRR, un’occasione unica, che stiamo perdendo, perché il governo non è capace di spendere quei soldi.
Ma è capace di aumentare le tasse, per pagare l’aumento dei costi di una politica, peraltro dissennata, corrotta, con Palazzo Chigi che ha raddoppiato i suoi costi, il Ministero degli Esteri che elargisce denaro a sagre locali, quello dell’Agricoltura perfettamente inutile e con un Ministro sicuramente dannoso anche solo quando parla.
Francia, Spagna e Portogallo crescono, e l’Italia, che decresce, è in mezzo al guano.
Ma Giorgia Meloni dice che non è vero, che l’Italia ha guadagnato posizioni, che stiamo risalendo in tutti gli indici, che la stampa è più libera di prima, che La Voce del Padrone non esiste, etc etc etc.
Invece Reporter Senza Frontiere assegna all’Italia, per il 2025, il 49° posto; nel 2024 eravamo al 46° e nel 2023 eravamo al 41°.
Per il contesto politico siamo al 49° posto; per quello economico siamo al 56°; per la legalità siamo al 44°; per il sociale al 63°; per la sicurezza al 44°.
Dal 41° posto, nel 2023, al 49°, di quest’anno, abbiamo perduto 8 posizioni.
Pur avendo a disposizione, dal PNRR, la più grande somma che la Storia della Repubblica ricordi.
Ho letto in Internet (ma non ho ancora trovato conferma sulla stampa ufficiale) che la signora Meloni, smascherata nelle sue bugie, si sarebbe giustificata dichiarando, con faccia di tolla, che si era sbagliata: aveva letto la classifica al contrario, scambiando la fine per l’inizio.
Se è vero che lo ha detto, signora Meloni, credo che queste parole saranno profetiche.
Lei pensa di essere ancora all’inizio, e invece è alla fine. Non può essere che la fine, per il suo governo.
Ha fatto e sta facendo troppi danni.
Questo Paese non può permetterle di farne ancora.
