TRUMP, FUORI DI TESTA, MINACCIA I NEWYORKESI
di Ciro Rosano
๐๐ ๐ฉ๐๐ฎ๐ซ๐ ๐๐ข ๐๐ซ๐ฎ๐ฆ๐ฉ ๐ฉ๐๐ซ ๐๐จ๐ก๐ซ๐๐ง ๐๐๐ฆ๐๐๐ง๐ข: «๐๐จ๐ง ๐ฏ๐จ๐ ๐ฅ๐ข๐จ ๐ฎ๐ง ๐๐จ๐ฆ๐ฎ๐ง๐ข๐ฌ๐ญ๐ ๐ฌ๐ข๐ง๐๐๐๐จ ๐๐ข ๐๐๐ฐ ๐๐จ๐ซ๐ค»
Poche ore fa, Donald Trump ha fatto quello che fa sempre quando ha paura: ha minacciato.
Ha detto ai newyorchesi che, se voteranno per Zohran Mamdani, taglierร i fondi federali alla cittร .
Un messaggio mafioso, non politico.
E poi, proprio da Zohran Mamdani, รจ arrivata la risposta che non si aspettava. Ferma, intelligente, limpida:
“Tratterรฒ la minaccia di Trump per quello che รจ: una minaccia. Non la legge. Troppe volte abbiamo trattato ogni cosa che esce dalla bocca di Donald Trump come se fosse giร legale solo perchรฉ l’ha detto lui. Ed รจ l’ora finalmente di affrontare i bulli che fanno queste minacce, non diventare bulli a nostra volta. Abbiamo visto tante volte come il modo migliore per rispondere a Donald Trump e neutralizzare queste minacce sia alzarsi e combattere”.
Ecco perchรฉ Mamdani รจ diverso.
Non perchรฉ urla piรน forte, ma perchรฉ parla un’altra lingua dal gangster: quella della democrazia.
Stanotte New York non sceglierร solo un sindaco.
Sceglierร se piegarsi ai ricatti o rialzarsi. E ricominciare a credere, grazie a un candidato di 34 anni e orgogliosamente socialista, che la politica possa ancora cambiare le cose.
