1° MAGGIO DUEMILA: LO SCIPPO DEL PAPA.

 

I festeggiamenti italiani del 1° Maggio, da sempre organizzati dai sindacati, dalle organizzazioni dei lavoratori, quest'anno sono diventati ‘Il Giubileo dei lavoratori’. Insomma, la pacca, quest'anno, l'hanno sterzata i preti. Niente da dire sulla compagnia, ma una domanda sorge spontanea: che ne sanno loro del lavoro? Sì, ne avranno pure sentito parlare, così come sentono parlare di tante altre cose, di tanti altri problemi, cui partecipano, e alla soluzione dei quali contribuiscono con la loro missione, sicuramente meritoria, di vita all'interno di una società laica di cui sono parte valida ed integrante, ma . . . 

 

. . .  . . .  è come se uno che non capisce niente di calcio, non ha mai giocato a pallone, non va mai allo stadio e non vede mai una partita, se non, in televisione, qualcuna di quelle della nazionale, si mettesse in testa di organizzare l'autobus dei tifosi della vostra squadra, in occasione della finalissima valida per lo scudetto. Ci andreste?

Penso proprio di no; di contro, sareste ben felici se anche lui venisse a vedere la partita in questione, col vostro gruppo, con l'autobus organizzato dal club della vostra squadra.

Tutto qui. Non voglio essere polemico a tutti i costi, ma la stecca s'è sentita; un'altra nota stonata, dopo tante altre, negli ultimi anni, suonate dalla sinistra; di quella sinistra una volta pensante, e che oggi non pensa più, e che ricorda ancora meno.

 

LA SINISTRA ITALIANA NON PENSA PIÙ, chè se pensasse si accorgerebbe che in questo mondo la competizione eccessiva e la troppo scarsa cooperazione hanno provocato intollerabili iniquità e instabilità; la sinistra è arrivata ad avere fiducia nella magia del mercato, un mercato addirittura globale, dominato dalle dottrine del capitalismo e del liberismo, che sostengono che, per servire il bene comune, è meglio lasciare gli individui liberi di perseguire i loro interessi individuali, ed ha dimenticato che, se ciò non è temperato dalla ricerca di un interesse comune, prevalente rispetto agli interessi particolari, il nostro sistema attuale è destinato a crollare.

 

LA SINISTRA ITALIANA NON RICORDA PIÙ che, simbolo della lotta per la riaffermazione della libertà umana, questa festa nasce come ricordo del 1° Maggio 1886, quando a Chicago la polizia represse nel sangue uno sciopero per la riduzione dell'orario di lavoro; non ricorda più che il 1° Maggio, in tutto il mondo, è la festa dei lavoratori nel segno della riappropriazione del tempo per sé e per la vita sociale.

 

LA SINISTRA ITALIANA NON RICORDA PIÙ nemmeno la strage del 1° Maggio 1947 a Portella delle Ginestre (a proposito, il buon Karol Wojtyla, ordinato da meno di un anno sacerdote, allora era a Roma, giuntovi, per la prima volta, da pochi mesi; ricorda l'atteggiamento della Chiesa di allora sulla strage? a quando queste scuse?).

 

LA SINISTRA ITALIANA SEMBRA NON RICORDARE i nomi di quelle grandi famiglie (i Kennedy, i Rockfeller, i Ford, i Jefferson, etc.) che hanno costruito le loro fortune sul sangue di quei lavoratori che il 1° Maggio 1886 si fecero ammazzare, davanti i cancelli delle fabbriche di Chicago, per aver chiesto loro (ai Kennedy, ai Rockfeller, ai Ford, ai Jefferson, etc.) di lavorare meno di 80 ore la settimana; e fa finta di non accorgersi che questi signori sono ancora i padroni del mondo; fa finta di non accorgersi che non siamo ancora riusciti a riprenderci, da questa gente, il maltolto; e fa finta di non accorgersi che la Chiesa dei preti, la chiesa di Karol Wojtyla, è ancora la loro chiesa (dei Kennedy, dei Rockfeller, dei Ford, dei Jefferson, etc.) e non la Chiesa dei lavoratori.

 

LA SINISTRA ITALIANA NON RICORDA quando, alle sfilate del 1° Maggio, si cantava, sull'aria di 'Bandiera rossa':

 

“… e sinn’è stanno, sarà nantr’anno,

che i preti e i frati, lavoreranno,

lavoreranno, la terra dura,

e mangeranno, pane e verdura …”

 

E allora, delle due una: o mi sono distratto un attimo, e preti e frati hanno cominciato a lavorare senza che me ne accorgessi, o la sinistra s'è fatta scippare anche il 1° Maggio.

 

UN’ULTIMA CATTIVERIA: NON ABBIAMO MAI AVUTO L’ONORE DI AVERE UN PAPA AL NOSTRO 1° MAGGIO.

QUEST’ANNO SIAMO ANDATI AL SUO.

CHISSÀ SE IL PROSSIMO ANNO VERRÀ AL NOSTRO, A SAN GIOVANNI?

GIUSTO UNA CAPATINA, SANTO PADRE!


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