DELLA MATERNITÀ SURROGATA. UNA STORIA INTRICATA ED INTRIGANTE. Dalla Genesi, 30 - Testo dalla edizione attuale (C.E.I., Editio Princeps 1971, revisione 1974, revisione NT 1997, revisione definitiva 2008)
9 Allora
Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e
la diede in moglie e Giacobbe. 10 Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe
un figlio. 11 Lia disse: «Per fortuna!» e lo chiamò Gad. 12 Poi Zilpa, la
schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe. 13 Lia disse: «Per mia
felicità! Perché le donne mi diranno felice». Perciò lo chiamò Aser.
14 Al tempo
della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore, che portò alla madre
Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un po' delle mandragore di tuo figlio». 15 Ma
Lia rispose: «È forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia
portar via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene, si
corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio». 16
Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli
disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le
mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. 17 Il
Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 18
Lia disse: «Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a
mio marito». Perciò lo chiamò Issacar. 19 Poi Lia concepì e partorì ancora un
sesto figlio a Giacobbe. 20 Lia disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo: questa
volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli». Perciò lo
chiamò Zàbulon. 21 In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.
Rifletto.
Sarebbe semplicistico, anche se accattivante, commentare che Giacobbe era un femminaro ed un gran furbone.
Sembra più corretto dichiarare che siamo tutti figli dei tempi che viviamo.
Amo la Storia, ma detesto utilizzarla a pezzetti, andando a cercare quella piccola parte che dà ragione alla teoria che in quel momento ci fa comodo.
Ciò non toglie che sarebbe arrogante liquidare, perchè non
attuali, i Sacri Testi, se e quando non ci fanno comodo.
Che ognuno rifletta per suo conto.
E, se ne ha voglia, commenti.